Recuperati 10 dipinti scomparsi: nei guai restauratore foto

Un noto restauratore lucchese di 65 anni, M.G. le sue iniziali, è accusato di essersi appropriato di una dozzina di opere d’arte, ricevute dal museo nazionale San Matteo di Pisa, perché le restaurasse. Dipinti, alcuni dei quali di straordinario valore storico artistico, che sono stati in parte recuperati dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico, coordinati dal sostituto procuratore di Pisa, Giovanni Porpora. Tra di esse, in particolare, c’è una Madonna Addolorata (nella foto), opera di Quinten Metsys, pittore fiammingo del sedicesimo secolo, che, dopo essere stata battuta all’asta in Svizzera, era stata acquistata da un facoltoso collezionista d’arte greco, per tre milioni di euro. Dieci le opere che sono stati riconsegnate al museo: ne mancano all’appello altre due che sono state rintracciate dagli inquirenti in Francia. Per chiederne la restituzione, è partita una rogatoria internazionale.

Il restauratore, residente a Lucca, invece, è accusato di appropriazione indebita aggravata, anche se il reato è prescritto perché i fatti risalgono al 2003, anche se la denuncia è stata formalizzata soltanto l’anno scorso dalla dirigenza del Museo. Della scomparsa dei quadri, infatti, ci si è accorti al momento di aggiornare l’inventario. Dal museo è stato contattato l’antiquario che aveva in custodia le opere, che però le ha riconsegnate soltanto in parte. Cinque delle 17 che gli erano state affidate per il delicato restauro. Le indagini dei carabinieri sono state lunghe e difficili e sono andate avanti per circa un anno, fino a quando gli investigatori non hanno imboccato la strada giusta, rintracciando le dieci opere, tra cui quella più prestigiosa e che era finita in Grecia. Adesso, la Madonna Addolorata potrà tornare nel luogo dove era custodita.

 

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