Capitreno aggrediti, a Lucca vertice in prefettura

Quattro capitreno aggrediti in pochi giorni, l’ultimo ieri (8 dicembre) alla stazione di Lucca (Leggi). Troppi, secondo il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi che ha deciso di convocare Trenitalia, prefetti e comandanti delle forze dell’ordine per mettere appunto iniziative di prevenzione. A Lucca la Prefettura si è già mobilitata e ha convocato per domani (10 dicembre) un vertice con le forze dell’ordine per analizzare la situazione (due delle ultime aggressioni sono avvenute nella nostra provincia) e studiare iniziative di prevenzione e contrasto alle aggressioni.
“È una sequela di atti di violenza compiuta per lo più da giovani, figli nostri, da qualche immigrato e clochard – commenta Rossi su Facebook. I sindacati dei ferrovieri chiedono con forza di lavorare in sicurezza. Si rivolgono anche a me denunciando come la microcriminalità rischia, in certe notti e certi giorni, di diventare padrona della rete ferroviaria. Anche i comitati dei pendolari lamentano la situazione. In effetti è inamissibile che uno spazio pubblico come stazioni e treni sia lasciato incustodito, in preda di scorribande, atti di violenza, bullismo, aggressioni e intimidazioni. Preciso: la Regione non ha competenze a questo riguardo. Tuttavia con Trenitalia abbiamo un accordo: prevede che gli agenti di sicurezza possano spostarsi sui treni gratuitamente con l’impegno ad avvertire la capotreno della loro presenza in modo da intervenire per assicurare la sicurezza. L’iniziativa non è stata risolutiva ma ha dato risultati positivi. Per questo siamo intenzionati a rinnovarla. Si può fare meglio? In settimana convocherò un incontro con Trenitalia, Prefetti e i comandanti delle forze dell’ordine che utilizzano queste nostre agevolazioni. Chiedo a tutti di venire con buone idee”. 

Intanto, la polizia e la Polfer sono al lavoro per identificare l’aggressore del capotreno, ferito durante una colluttazione alla stazione di Lucca, poco prima delle 7 di ieri mattina (8 dicembre). Il clochard non è stato ancora identificato ma gli investigatori hanno in mano degli elementi che potrebbero portare a breve ad una svolta nelle indagini.
“La Regione – ha detto il presidente Rossi, riferendosi ai controlli per garantire la sicurezza sui treni – non ha competenze in materia, né soldi da buttar via, ma siamo disposti a fare di più pur di garantire la sicurezza sulla rete ferroviaria regionale. Vale la pena riflettere su quanto denunciano i sindacati: il personale della polizia ferroviaria è stato ridotto e concentrato sulle grandi stazioni e sull’alta velocità. È una storia che deve finire. Ricordo che questo è uno Stato che, ogni domenica, si permette di pagare centinaia di migliaia di euro per controllare gli stadio di calcio. Ci chiediamo, visto che negli altri paesi europei sono le società di calcio a pagarsi la vigilanza, se non sia il caso di dirottare almeno una parte di queste risorse per garantire la sicurezza ai pendolari e ai ferrovieri.  Ricordo, inoltre, che ogni anno Trenitalia spende in Toscana quasi 1 milione di euro per riparare i danni prodotti dai vandali e cancellare le scritte con cui sedicenti artisti imbrattano treni e vagoni. Con questi soldi, ogni 3 anni, potremmo acquistare un nuovo treno diesel. Ecco, penso che in questi casi bisogna adottare la linea dura e la tolleranza zero. E se ci sono leggi troppo blande tocca al Parlamento intervenire. Ma non voglio scaricare su altri la responsabilità di fare. Personalmente farò tutto quello che posso. La Toscana è, e vuole continuare ad essere, accogliente, solidale e generosa, ma vuole anche essere una terra sicura, dove si rispettano le leggi. Così come accaduto per Prato in cui alla fine a produrre un cambiamento sulla sicurezza nel distretto cinese delle confezioni è stata proprio l’iniziativa della Regione. Altrettanto mi impegno a fare per la sicurezza sulla rete ferroviaria regionale”.

 

 

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