Castello e l’arte “politica”. Aspettando Ring Festival foto

C’è fermento nella sede di Spam!, spazio per le arti contemporanee a Porcari, che si prepara ad accogliere le compagnie di artisti internazionali e non, in vista dell’atteso Ring Festival, primo festival a Lucca dedicato alle arti contemporanee, in particolar modo alla danza, che il 28, 29 e 30 agosto vedrà la città palcoscenico di performance di artisti provenienti da tutto il mondo per l’evento sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Regione Toscana, con il supporto del Comune di Lucca e dell’Opera delle Mura di Lucca e in collaborazione con la Provincia di Lucca e i partner della Rete di SPAM!, Comuni di Porcari, Viareggio, Massarosa e Cav/Fondazione Centro Arti Visive di Pietrasanta. Dalla Turchia a Israele, Francia, Svizzera e Italia, danzatori e performers di riconosciuta valenza artistica arriveranno nella città della mura per mettere la loro arte a disposizione della cittadinanza proprio in onore del cinquecentenario del suo monumento più imponente, accostando così l’elemento simbolo di solidità e durevolezza della città, con le opere artistiche più effimere: performance di danza contemporanea. Con allestimenti tanto semplici da apparire quasi invisibili, in modo da mettere in risalto la qualità e l’originalità delle opere, gli interpreti si esibiranno utilizzando i linguaggi più diversi, dalla danza al video mapping alle performance verbali, in esibizioni alcune delle quali vere e proprie anteprime o debutti nazionali.

Lo sfondo di tutto ciò saranno luoghi simbolo della città: Palazzo Ducale, Piazza del Giglio con una video proiezione sulla facciata del teatro e non mancherà un percorso nei sotterranei della Mura. “Volevamo sfruttare i luoghi simbolo della città creando comunque le condizioni di raccoglimento necessarie per poter permettere al pubblico di apprezzare le opere, perché non venissero massacrate dalle condizioni sonore e visive quotidiane”, racconta Roberto Castello, fondatore di Spam! nonché direttore artistico di Ring Festival. Pubblico che per scelta dell’organizzazione potrà assistere alle performance a titolo totalmente gratuito ma su prenotazione visto il numero di posti limitato. “Il festival – prosegue Castello – è stato pensato per omaggiare il centenario del monumento più caratteristico della città di Lucca con un insieme di performance per la prima volta interamente dedicate all’arte della danza contemporanea.” Castello spiega inoltre che il festival, di concerto con l’amministrazione comunale, è stato volutamente progettato senza la costruzione di particolari strutture o teatri estivi riducendo al minimo gli impianti tecnici e in questo modo anche i costi a carico della città. L’auspicio di Spam! è che questo sia solo il “punto zero” di un evento che potrà riproporsi periodicamente, nell’ottica di investire in una manifestazione artistica che porti in sé elementi connotativi della città e che possa avere una prosecuzione nel futuro attraendo a Lucca e facendo quindi conoscere alla cittadinanza, artisti di eccezionale valore che provengono da realtà culturali e artistiche molto diverse. Le opere in programma non sono spettacoli commerciali ma nemmeno pensate per un pubblico di addetti ai lavori. “Gli artisti sono consapevoli di rivolgersi ad un pubblico vario e di non dirigersi ai colleghi. Un festival deve farsi tramite tra gli artisti e il pubblico – spiega Castello – nei teatri italiani, per quanto riguarda la danza, le programmazioni tendono ad uniformarsi ad uno standard, si limitano allo stesso codice, che è lo stile del balletto con un’estetica del corpo di derivazione tardo ottocentesca, cosa che non avviene negli altri paesi. Penso che invece sia giusto che anche il pubblico italiano sia messo in condizione di sapere che cosa i giovani artisti che lavorano in Israele, Turchia, Francia e in altre parti del mondo identificano essere oggi la danza. Non vedo perché il nostro paese debba essere condannato ad una dimensione super elettiva, fatto molto riduttivo rispetto alla funzione che l’arte dovrebbe avere. Il ruolo dei festival di questo tipo è proprio quello di avvicinare il pubblico ad altri tipi di arte. La cultura dovrebbe essere un incentivo costante per l’individuo a scoprire cose che non conosce, altrimenti diventa consumo. Bisogna distinguere quello che è consumo di cultura e quello che è invece la cultura come strumento di conoscenza dell’oggi. Bisogna sperare di incontrare qualcosa che non si è mai visto.” Parlando nello specifico del festival di Ring, Castello confessa che c’è tantissimo che nel tempo potrebbe via via esservi incluso: “Quest’anno lo abbiamo incentrato sul corpo, in futuro sarebbe bello allargare il festival anche ad artisti che migrano di ambito in ambito, che ‘scivolano’ con il loro lavoro nel performativo musicale o magari nelle arti mediali.” Ring vorrebbe perciò con garbo cercare un equilibrio tra queste due cose: non violentare lo spettatore ma cercare di stimolarne, accenderne la curiosità.
In occasione di Ring Festival verrà inoltre assegnato il Premio dell’Uomo in Piedi a Erdem Gündüz, il giovane coreografo turco che l’ha ispirato con la celebre performance Duran Adam(L’uomo in piedi) realizzata a Istanbul nel 2013 in piazza Taksim a seguito della violenta repressione della polizia. Il premio verrà assegnato ad ogni edizione da una giuria internazionale all’artista di qualunque disciplina la cui opera meglio avrà saputo coniugare rigore formale e arte con coraggio e impegno civile. “Il gesto di Gündüz – commenta Roberto Castello – di rimanere in piedi ore e ore è stato un gesto artistico ma che conteneva anche tutto lo scontento del suo popolo manifestato in modo non violento. Gesto che è stato emulato in altre parti del paese innescando così una modalità di protesta pacifica”. In merito a tale episodio Roberto Castello spiega di credere fortemente nel valore politico dell’arte. “Gli artisti devono essere dei portatori di pensiero, favorire il contagio anche a chi non si interessa di arte”. Al di là del festival, Roberto Castello confessa il sogno di rendere Spam! un centro per le arti contemporanee che sia un vanto per la città, partendo dall’idea che la cultura debba essere concepita dagli enti pubblici una voce di costo alla stregua dell’istruzione e della sanità. Puntare anche nell’arte alla qualità del servizio che arriva al cittadino per il benessere della società. Proprio in quest’ottica, Spam e Aldes, l’associazione di artisti e operatori culturali formatasi al suo interno, si preparano quindi ad un evento che si preannuncia una sfida: stimolare la curiosità del pubblico e metterlo in contatto con forme d’arte forse per molti ancora poco conosciute. 

 

Lucia Franceschini

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