A Villa Bottini una mostra ‘napoleonica’

Nel 60esimo anniversario del gemellaggio tra Roma e Parigi, anche Lucca celebra il profondo legame con la tradizione francese instaurato a partire dall’800 con il governo di Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte. Lucca napoleonica: appunti sulla città, questo è il titolo del percorso espositivo curato dall’associazione culturale Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana con la collaborazione del Comune di Lucca ed il contributo della società partecipata Geal Spa.

L’esposizione rientra nell’ambito del più generale progetto Da Parigi a Lucca: il gusto di vivere al tempo di Napoleone ed Elisa, portato avanti già dal 2002 dall’associazione presieduta da Roberta Martinelli attraverso un filone di studi di livello internazionale sui napoleonidi a Lucca e in Toscana, e una lunga serie di eventi divulgativi molto seguiti.
L’esposizione è allestita a Villa Bottini– ed è stata inaugurata oggi (14 maggio) -: sarà visitabile a partire da lunedì (16 maggio) a venerdì 27 maggio, ad ingresso libero, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13,30 e dalle 15 alle 18,30; il sabato dalle 12 alle 18 e la domenica dalle 9,30 alle 13 e dalle 15 alle 18,30.
Il percorso comprende 18 pannelli fotografici e testuali, che spiegano in un linguaggio accessibile a tutti, grandi e piccoli, con lo stile divulgativo e il rigore scientifico che caratterizza tutte le iniziative dell’associazione, come era la città al tempo di Elisa Bonaparte Baciocchi che fu Principessa di Lucca, Massa e Piombino dal 1805 al 1814, e Granduchessa di Toscana dal 1809 al 1814.
Particolare rilievo è dato alle innovazioni apportate da Elisa in ambito igienico e civile, come l’introduzione del vaccino contro il vaiolo, la pulizia della città, la progettazione dell’acquedotto (oggi del Nottolini) per l’approvvigionamento idrico della città attraverso una fitta rete di fontane (progetto che sarà poi realizzato dalla sovrana che le succederà, Maria Luisa di Borbone).
Oltre al cambiamento architettonico che la città attraversò, ve ne fu anche uno olfattivo: Elisa infatti fece piantare a Lucca nuove specie vegetali come le magnolie (che ancora oggi fioriscono in corso Garibaldi, allora percorso da un canale aperto), mimose, tigli (che profumano sulla cerchia muraria). La Lucca napoleonica doveva essere come Parigi, e pertanto ospitò per 10 anni i migliori artigiani della capitale francese, per abbellire ambienti interni ed esterni, e le residenze dei sovrani a Lucca (Palazzo Ducale, sede di rappresentanza; Villa Bottini; Villa Reale a Marlia) e Bagni di Lucca.
La famosa Osteria della Luna. Tra le curiosità meno note che si possono trovare in mostra è questa Osteria e Locanda della Luna, che con le sue oltre 10 camere, sale, salette, 3 cantine,
una grande stalla ed una posizione strategica nella zona di Porta San Pietro e in prossimità del palazzo del Governo, fu una delle attività che scomparvero, insieme all’intero isolato di fronte a Palazzo Ducale, che l’urbanista Elisa volle abbattere perché la sede del governo avesse una degno fronte facciata e una piazza alla francese, proprio come la vediamo oggi. Per contro i Lucchesi, ancora dolenti per quell’abbattimento, ancora oggi nel linguaggio comune la chiamino “piazza Grande” e non “piazza Napoleone”, come la Principessa volle, dedicando al fratello la statua centrale, che invece fu poi fatta sua da Maria Luisa di Borbone (fattezze attuali).
L’associazione Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana, ha realizzato negli anni studi nei più importanti Archivi italiani e negli Archives nationales di Parigi, dando vita ad un progetto volto a ricostruire il clima culturale formatosi negli anni della presenza di Napoleone ed Elisa in Toscana che conta ormai diverse decine di appuntamenti realizzati tra Lucca, Livorno, isola d’Elba, Firenze e Parigi: conferenze, mostre nazionali ed internazionali, pubblicazioni ed incontri che hanno coinvolto le più importanti personalità del mondo napoleonico, suscitando notevole interesse tra gli addetti ai lavori e riuscendo anche a conquistare l’attenzione di un vasto pubblico che ha apprezzato la sua impostazione e vi ha trovato un utile approccio per entrare nella complessa vicenda del mito di Napoleone. In vista del Bicentenario dall’insediamento del Ducato di Maria Luisa di Borbone, che ricorre nel 2017, l’associazione ha avviato, in accordo con il Comune di Lucca, attività di studio e ricerca finalizzata all’approfondimento delle conoscenze di questo periodo storico di cruciale rilievo per la città. Al vaglio anche l’ipotesi di un evento espositivo che, nel 2017, ripercorrerebbe Lucca capitale tra il Principato di Elisa e il Ducato dei Borboni.
Il progetto Da Parigi alla Toscana: il gusto di vivere al tempo di Napoleone e Elisa (http://napoleoneeilsuotempo.wordpress.com) è nato nel 2007 sulla scia del rinnovato interesse verso il periodo napoleonico lucchese e toscano, stimolato dalle mostre e dal lavoro realizzati a partire dal 2002 dalla dottoressa Roberta Martinelli a Palazzo Ducale, comprende iniziative che si svolgono durante tutto l’anno in diversi luoghi della Toscana (Lucca, Livorno, Elba) ed è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e dalla Fondazione Livorno.
In questi anni ha preso vita una lunga collezione di eventi, tra cui si ricorda la mostra che Roberta Martinelli e Velia Gini Bartoli hanno curato ed allestito al Musée de l’Armée di Parigi, dal titolo Avec Armes et bagages. Dans un mouchoir de poche (26 ottobre 2012 – 13 gennaio 2013; 238 oggetti esposti, con la partecipazione di 25 soggetti tra musei, biblioteche internazionali e raccolte private), nata in seguito alla mostra Mito e Bellezza (Lucca, 2009-2010), e che ha ispirato un nuovo filone di studi internazionali sul rapporto tra l’Imperatore e il costume.
Grazie agli studi inediti condotti in archivi italiani e francesi, recentemente è stato riportato all’aspetto originario il palazzo dei Mulini di Portoferraio, reggia imperiale di Napoleone all’isola d’Elba, nella suddivisione degli spazi e nelle facciate che egli aveva voluto. L’intervento è oggetto del volume di Roberta Martinelli e Velia Gini Bartoli Napoleone Imperatore, imprenditore e direttore dei lavori all’Isola d’Elba, Gangemi 2014.
È stata inoltre presentata nel maggio 2015 all’Archivio di Stato di Lucca una preziosa scoperta tutta toscana: la cravate che l’Imperatore lasciò all’Elba, sul suo cuscino, la notte della fuga.

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