Manicomi e ‘antipsichiatria’, incontro a Palazzo Ducale l’incontro

Dalle condizioni di vita degli internati nella reclusione manicomiale, all’impegno degli operatori per trattamenti alternativi, fino all’approvazione della legge 180 nel 1978 e alla realizzazione dei nuovi servizi di salute mentale territoriali. Questi gli argomenti della conferenza I manicomi e l’antipsichiatria che si terrà lunedì (8 gennaio) alle 16 nella sala del consiglio di Palazzo Ducale a cura dell’Unidel e del professor Pierangelo Scatena.

Cinquant’anni fa usciva L’istituzione negata, il libro con cui Franco Basaglia e il gruppo di psichiatri che lavoravano nel manicomio di Gorizia aprivano con lucida intelligenza scientifica e politica una stagione di lotta contro l’istituzione totale degli istituti psichiatrici che avrebbe portato, dopo un decennio di esperienze pratiche alternative, all’abolizione della legge dell’internamento manicomiale del 1904. L’anno, 1968, in cui si rendeva pubblico con il libro questo progetto, che già era iniziato da tempo nel manicomio di Gorizia, non è casuale. La critica radicale al manicomio si saldava così ai movimenti di lotte sociali, politiche e culturali che si proponevano una radicale trasformazione democratica della società civile e delle sue istituzioni. Negli anni successivi l’esperienza goriziana si sarebbe diffusa in altre strutture psichiatriche del paese (Trieste, Reggio Emilia, Arezzo, Volterra, Fermo, Napoli, Venezia, ecc.) fino a diventare, in vari modi, pratica prevalente, a dare vita ad una larga associazione di operatori, pazienti e familiari convinti della necessità e possibilità di superare il manicomio (Psichiatria Democratica), e a conquistare nel 1978 la legge di riforma psichiatrica.

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