Incontri in San Martino, focus sugli adolescenti

Riportare l’attenzione sugli adolescenti, per comprenderne le necessità e fornire risposte concrete: è lo scopo della serie di incontri Generazione Z. Saranno tre, in questo senso, gli appuntamenti pronti ad inserirsi nel ciclo Incontri in San Martino, in collaborazione con l’istituto Toniolo, l’11, il 18 ed il 25 maggio.
Per presentare l’iniziativa alla curia arcivescovile oggi (5 maggio), sono intervenuti il vescovo di Lucca Italo Castellani, don Piero Ciardella, il provveditore agli studi Donatella Buonriposi, insieme alla professoressa Katia Abbracciavento e insieme a tre docenti di religione degli istituti superiori Vallisneri, Giorgi-Fermi e Itc Carrara.

Nessun collegamento, viene precisato subito, con i fatti recentemente accaduti al Carrara: l’appuntamento nasce da un questionario diffuso nelle tre scuole già dall’ottobre scorso – grazie all’osservatorio giovani dell’istituto Toniolo – che adesso, dopo mesi passati a mettere insieme le risposte degli studenti, si tradurrà in un libro pronto ad uscire nel giro di poche settimane. Dato non da poco: delle 43 scuole superiori coinvolte a livello nazionale, ben tre sono lucchesi.
“Questa dodicesima edizione degli incontri in san Martino – apre la riflessione don Ciardella – vuole concentrarsi ancora una volta sul tema del mondo giovanile, per compiere gli sforzi necessari a comprenderlo ed instaurare un dialogo proficuo”.
Poi prende la parola il vescovo: “Abbiamo deciso di portare avanti questa iniziativa – chiarisce subito – in tempi non sospetti. I fatti recentemente accaduti all’istituto Carrara non li ho commentati e non lo farò oggi: comunque, non sono legati a questa serie di incontri, anche se ci fanno capire come sia necessario avvicinarsi al mondo degli adolescenti. Nella mia vita ho ricevuto il dono di averci a che fare come insegnante, come parroco e, da qualche anno, come vescovo. Per questo, penso di poter affermare che i giovani di oggi siano, al di là di ogni facile critica, estremamente affettivi,riflessivi e responsabili. Solo, devono essere aiutati nel loro cammino”. Castellani ricorda poi il significato di Generazione Z: “E’ l’ultima lettera dell’alfabeto – spiega – così come i millennials sono l’ultima generazione, nata sotto il segno della comunicazione digitale. Penso che scuola, chiesa e famiglia debbano unire le forze, per tornare a guardare agli adolescenti con fiducia e speranza”.
Buonriposi, invece, torna seppur di sfuggita a commentare i fatti dell’Itc Carrara: “Penso che il rilievo mediatico che ha assunto la vicenda – la sua analisi – alla fine non sia stato necessariamente soltanto negativo. Questo perché ha permesso di suonare un campanello d’allarme su tematiche intorno alle quali chiediamo maggiore attenzione, da anni. Per questo, dobbiamo riportare i nostri giovani al centro della vita quotidiana, unendo le forze. In questo senso, gli insegnanti di religione sono quelli che hanno maggiormente il polso della situazione vissuta dalla classe, lavorando quotidianamente sull’affettività e l’emotività dei ragazzi. Il bullismo, infatti, nasce quasi sempre da deficit emotivi”.
I questionari, distribuiti nelle scuole in tre tranche (a partire da ottobre 2016, ndr), hanno coinvolto cinque classi (dalla prima alla quinta) di ogni istituto. Le tematiche, approvate dalle famiglie, vertevano sulle aspettative, i problemi personali, i rapporti con i familiari ed i coetanei e molto altro ancora. I dati raccolti sono già stati inseriti in un volume, pronto ad uscire nelle prossime settimane.
I tre incontri (tutti alle 21), che occuperanno i venerdì del mese di maggio, saranno ospitati nel salone dell’arcivescovato. Si inizia l’11 maggio con Guardare agli adolescenti con fiducia e speranza, per la partecipazione di Sara Alfieri, psicologa dell’università Cattolica del sacro cuore di Milano, nonché membro dell’osservatorio giovani dell’istituto Toniolo. Il secondo appuntamento è fissato per il 18 maggio, quando si parlerà di Educare gli adolescenti, con l’intervento di Paola Bignardi (coordinatrice dell’osservatorio giovani), mentre l’ultima tappa è per il 25 maggio, con Scuola e sviluppo umano degli adolescenti: per l’occasione interverrà Diego Mesa, professore di sociologia della famiglia e dell’infanzia dell’università Cattolica del sacro cuore di Brescia e membro dell’osservatorio giovani).

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