Su ‘Neuroscienze’ un saggio di Guido Brunetti su Marcello Lippi

La rivista Neuroscienze online ha pubblicato un interessante e attraente saggio di Guido Brunetti sulla figura di Marcello Lippi che s’intitola Anatomia di un allenatore. Dal corpo, alla tecnica, al cervello, alla mente.
Dall’analisi, emergono le radici profonde della personalità di Lippi, i suoi tratti personali e caratteriali, le condizioni che lo hanno reso un celebre “leader” e la sua visione dell’uomo e del mondo. Appare un capo carismatico di successo.

In particolare, Brunetti riesce ad individuare nell’ex ct della Nazionale italiana fattori fondamentali legati al concetto di capo, leader, carisma, gruppo, motivazioni, sistema di comunicazione. Sono elementi rilevanti, i quali servono non solo a promuovere atleti eccellenti, generatori di forti emozioni in milioni di persone, ma anche personalità mature, potendo in tal modo alleviare stati di ansia, insicurezza, paure e solitudine interiore.
“L’attività sportiva – spiega il noto scrittore e scienziato – parte dal cervello, incrocia i sentimenti e il cuore e si conclude con il gesto neuromotorio del corpo. La prima formazione dell’individuo è l’Io corporeo. Ma ciò non è sufficiente. Occorre conoscere e comprendere le attitudini psicologiche, sempre diverse e variegate dei soggetti-atleti, allo scopo di sviluppare le loro capacità intellettive e umane, suscitando emozioni, atteggiamenti ed esperienze positive e motivazioni congruenti. Si tratta di un processo che mette in evidenza un modello olistico in Lippi, un paradigma volto alla crescita bio-psichica, affettiva e morale dei giovani atleti”.
Di grande importanza al riguardo si rivela l’emergere della concezione di “capo carismatico” in Marcello Lippi inquadrata nella visione di autorevoli studiosi, come Le Bon, Freud e Max Weber. Affiora una immagine di “capo” che richiama quella primigenia del padre, teorizzata dal padre della psicoanalisi, un capo supremo, sicuro di sé e autosufficiente, che aiuta e guida gli esseri umani a percorrere gli orizzonti delle loro vite. Il capo si pone come “forza libidica” del gruppo, colui che funge da “difesa” da angosce e da impulsi distruttivi e autodistruttivi, agendo da “contenitore” delle ansie e delle paure del gruppo. Di qui, le funzioni simboliche rivestite dal capo. Un capo amato, luogo di “proiezione” e “identificazione” di attese, speranze, desideri, progettualità.
L’analisi condotta dal Brunetti rivela in Lippi una figura polidimensionale, versatile, insieme formatore di atleti e di coscienze, educatore, terapeuta. Una personalità dotata di empatia e resilienza, dedita non solo allo sviluppo di capacità motorie, ma anche e soprattutto alla crescita sociale, morale e spirituale dell’essere umano, secondo un modello concepito da Socrate.
Guido Brunetti vive e lavora a Roma. Ha tenuto lezioni nelle università di Roma, Lecce e Salerno. Scrittore, è autore di numerosi libri e saggi che spaziano nei più diversi campi delle neuroscienze, della psichiatria e della psicoanalisi. E’ legato da profondi sentimenti affettivi alla nostra città, che frequenta da anni con la sua famiglia e alla quale ha dedicato Ode a Viareggio, un carme inciso su una targa marmorea posta sul Lungo Molo.

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