Animali e anima, tutti pazzi per i quadri di Bettaccini

Metti un tardo pomeriggio di domenica, un locale nel cuore del centro storico – il noto bistrò Undici Undici di piazza Antelminelli – e la voglia di scoprire un mondo nuovo. Sono tutti contenuti in questa ricetta semplicissima gli ingredienti che hanno reso ieri (24 febbraio) la presentazione dello Zoo dell’anima di Francesca Bettaccini un’occasione piacevole di incontro e dialogo. Lungo le pareti, i quadri olio su tela dell’artista.

Pappagalli: curiosi, buffi, teneri, spauriti, gioiosi. Perché questi volatili hanno l’intelligenza di un bambino di quattro anni e sanno restituire a Francesca sentimenti autentici che lei, per lo più di notte, trasporta sulla tela. “Mi dicono che nella mia arte non c’è abbastanza dolore, non c’è tormento. Ma io – evidenzia Francesca – non posso rappresentare quello che non provo. Il rapporto con i miei pappagalli è appagante e felice, così come lo è, per me, al termine di una giornata di lavoro, mettermi di fronte una tela e dipingere”.

È immediata l’empatia che Francesca Bettaccini crea con chi la sta ad ascoltare. È percepibile la sua umiltà, il suo dirsi tutt’altro che ‘arrivata’ – forse perché Francesca, in fondo, non smania per arrivare da nessuna parte. A presentare i suoi lavori, la giornalista Michela Panigada, il presidente dell’Ucai Giuseppe Dovichi e colui che, per primo, ha intuito le potenzialità di Bettaccini: John Vender della Gold Smith Gallery, vicino Boston. È stato lui a portarla, nell’estate scorsa, a esporre i suoi quadri nel Maine insieme ad altri cinque artisti toscani. “Ho iniziato l’avventura della gallery ben 47 anni fa, con mia moglie Karen – ha raccontato John, che non è voluto mancare alla presentazione di ieri – e abbiamo imparato a riconoscere il talento: Francesca ne ha molto”.

L’ha scoperta un po’ per caso John, entrando nel negozio Animali Giusti di Marlia, dove Francesca lavora insieme al marito Massimiliano e dove ha appeso alle pareti alcune sue creazioni. “Mio marito dice sempre che le cose nate per caso saranno sempre un successo – ricorda Francesca – ed è vero: io sono già felice di dipingere, tutto quello che mi è successo è stato un di più di cui sono grata”. I quadri di Francesca saranno esposti da sabato prossimo (2 marzo) per due settimane nella chiesa di Santa Giulia, in piazza del Suffragio accanto al Boccherini, in una collettiva al femminile organizzata dall’Ucai di Lucca. “L’amore di Francesca per gli animali, che sono i soggetti principali delle sue opere, mi ricorda – ha detto Dovichi – la sensibilità di uno scrittore come Jack London, che più di tutti ha saputo dare personalità agli animali”. Progetti per il futuro? “Vorrei dipingere una foresta su una tela di un metro e mezzo per un metro e mezzo – ha concluso Bettaccini – dove, tra gli alberi, spuntano qua e là sguardi di pappagalli”. E siamo sicuri che il risultato sarà un altro grande tripudio di colore e vivacità.

Elisa Tambellini

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