Vecchioni canta ‘Bella ciao’ sul palco di villa Bertelli

Vecchioni poeta, ma anche il Vecchioni impegnato, più ‘politico’, che non appartiene più al tempo di oggi e guarda con perenne malinconia al tempo che è passato e allo stesso tempo ama di un amore irrefrenabile l’essere qui e ora, anche se significa sofferenza e dolore.
A Villa Bertelli il cantautore milanese fa attraccare il suo Infinito Tour. Ma non indulge solo nella promozione dell’album ricco, come di consueto, di riferimenti letterari fin dal titolo del brano che racconta l’ultimo Leopardi, quello della Ginestra. Ma ripercorre anche grandi successi, da Velazquez a La Mia ragazza, per concludere in crescendo con Luci a San Siro e Samarcanda.

aa5049b7-bd63-41a2-b282-0cbb96befc34.JPG

Certo, la vocalità non è più quella di un ragazzino, ma gli arrangiamenti assieme al maestro Lucio ‘Violino’ Fabbri, storico componente della Pfm aiutano anche in quello.
Vecchioni dialoga con il pubblico, spiega, da buon professore, ispirazioni e rimandi. Gli applausi più convinti li strappa, però, proprio quando diventa ‘politico’. Quando canta Giulio, la canzone dedicata a Giulio Regeni, ucciso in Egitto e la cui famiglia ancora attende giustizia. Quando accenna Bella Ciao, ricordando le polemiche, le offese e le accuse arrivate via social per questa sua sempiterna militanza di homo sinistrensis europeus, una specie che lui definisce in via di estinzione.
Emozioni anche quando parla del suo amico, almeno da un cinquantennio, Francesco Guccini, con cui nell’ultimo album canta Ti insegnerò a volare, canzone per Alex Zanardi, il pilota di formula Indy che dopo aver perso entrambe le gambe in un incidente è diventato pluricampione paralimpico.
Il concerto fortemarmino passa via così fra l’intimo e il pubblico, fra la malinconia e la resistenza a un tempo che cambia e non piace (“Si parte da un errore di grammatica e si arriva poi al governo”, dice sottolineando così ancora una volta il valore della cultura).
Ma c’è speranza, c’è speranza. Quella negli occhi de Le mie ragazze, quella trasmessa da Sogna, ragazzo sogna. E c’è anche una soluzione, che è poi quella di Euripide: “Non ha mai amato chi non ama per sempre”. Non solo una donna, non solo la famiglia, ma anche il proprio mestiere (non a caso, La mia ragazza) e, in generale, la vita.

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.