Giovanna Fiorani, una mostra con le opere dei suoi alunni

“La creatività è la capacità di pensare in modo indipendente”. Così la maestra Giovanna Fiorani aiutava i suoi alunni a crescere, sperimentare, a raccontarsi anche attraverso l’arte. La pittura come linguaggio universale, egualitario, atemporale in una scuola dell’obbligo popolare. Significati che si riscoprono nelle opere dei suoi ragazzi, che saranno esposte al centro civico di Camporgiano dal 31 agosto al 12 ottobre in occasione della mostra Giovanna Fiorani, l’arte di fare la maestra. 112 quadri realizzati tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Novanta dalle mani dei bambini delle scuole elementari di Casciana e Camporgiano.

“Giovanna Fiorani è stata una maestra e collega straordinaria – racconta la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Donatella Buonriposi -. Figura alla Don Milani, Giovanna è stata capace di capire l’importanza del segno artistico nella formazione dei ragazzi, per farli riflettere sulla realtà e raccontarsi. Queste opere sono a tutti gli effetti opere d’arte perché nascono dalla spontaneità dello spirito infantile che è dentro ognuno di noi e che Giovanna è stata in grado di tirar fuori dai propri alunni”. La vita contadina del tempo vissuta e trasmessa grazie agli occhi e alle tempere dei più piccoli, come ricorda durante la conferenza di questa mattina (28 agosto) uno degli artisti in esposizione descrivendo l’immagine di copertina della compagna di classe e oggi architetto Marilena Magnani. “Noi bimbi poveri eravamo impegnati nei lavori del campo – racconta commosso Sisto Bertacchi -. Incaricati di pascolare le vacche dovevamo stare attenti alle situazioni di pericolo che si creavano quando queste si comportavano da toro. Avevamo due, tre ore di tempo per chiamare gli adulti prima di subire perdite economiche”. E’ quello che si vede nel sorprendente quadro dalla stesura di colore perfetta. Uomini a terra, vacche impazzite, ragazzi al lavoro. Questi dipinti sono stati recuperati dallo scantinato dell’ospedale di Monte San Quirico, al quale erano stati donati da Giovanna per essere esposti nei reparti di pediatria, poi tolti dopo i lavori alla struttura. Oggi quei quadri tornano di nuovo alla luce, a 17 anni di distanza dall’ultima mostra dedicata alla maestra. “L’obiettivo non è quello di riproporre un evento espositivo in ricordo della maestra Fiorani – spiega il sindaco di Camporgiano Francesco Pifferi – ma rientra in un progetto che vuole valorizzarne l’attualità dell’insegnamento per renderlo messaggio e patrimonio comune”.
Il suo ‘metodo’ basato sulla lettura della vita quotidiana e sull’osservazione del paesaggio, ha permesso a tantissimi bambini, parallelamente allo sviluppo delle competenze più strettamente scolastiche, di arricchire ed esprimere la propria personalità. Li guidava in una ricerca che attraversava la storia della pittura da Giotto a Jheronimus Bosch, passando per il Rinascimento, per poi concentrarsi sul Novecento, facendo sperimentare il realismo, l’arte naïf, la deformazione espressionista e avvicinandosi anche al Picasso cubista, ai colori puri di Matisse, giocando sulla rappresentazione della realtà sociale e quotidiana, generalmente in chiave poetica o magica come piace ai bambini, senza mettere mano nei loro disegni. “Sarebbe bello fare delle sua casa a Casciana una piccola pinacoteca permanente”, ipotizza la nipote della maestra Stefania Fiorani. Un progetto accolto con entusiasmo anche dalla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Castelnuovo Garfagnana Giovanna Stefani, in linea con l’idea di coinvolgere i ragazzi durante l’anno scolastico in attività espressive e formative di questo tipo.
“Aprire un dibattito nella scuola è lo scopo di queste iniziative – sottolinea il presidente della Pro Loco di Camporgiano Graziano Satti -. Verso la fine di settembre sarà fatto un convegno per approfondire il dialogo su questi temi”. Le opere in mostra sono raccolte in un catalogo, in vendita nello spazio espositivo di Camporgiano. Tra queste, alcune valicarono i confini della Garfagnana e ottennero premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, con esposizioni addirittura a Tokyo, Praga, Stoccolma e New York. Dai primi anni Sessanta, inoltre, molti disegni delle classi della maestra Fiorani sono custoditi nei cassetti della Pinacoteca internazionale dell’età evolutiva Aldo Cibaldi a Rezzato. “Abbiamo scelto di estrapolare almeno un’opera per alunno – entra nel dettaglio il direttore amministrativo dell’istituto comprensivo e curatore della mostra Feliciano Ravera – affinché tutti ritrovassero un loro spazio. I dipinti saranno esposti su pannelli di stoffa colorata che aiutano a valorizzare il loro impatto emozionale. Sensazioni che, a distanza di 60 anni, non smettono mai di emozionare”. La mostra è a ingresso libero, aperta tutti i giorni dalle 17 alle 19. Venerdì, sabato e domenica sarà possibile visitare l’esposizione anche in serata, dalle 21 alle 22,30 mentre per le scuole, su prenotazione, possono essere concordate visite mattutine. La retrospettiva è promossa dal Comune e dalla Pro loco di Camporgiano con il sostegno finanziario della Fondazione Cassa di risparmio di Lucca, dell’Unione dei Comuni della Garfagnana e dell’Impresa edile Guidi Gino e il patrocinio del Miur – ufficio scolastico provinciale di Lucca e Massa Carrara, della Fondazione Pinac e dell’Istituto Comprensivo di Castelnuovo di Garfagnana.

Jessica Quilici

 

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