Studi sul sonno, importanti premi per ricercatori Imt

Un ricercatore e una dottoranda della scuola Imt di Lucca hanno ricevuto due importanti premi per i propri studi sul sonno: sono Giulio Bernardi e Giulia Avvenuti.
Dopo il prestigioso Early career award conferitogli dalla International brain research organization (Ibro) nelle scorse settimane, arriva un altro prestigioso riconoscimento per Giulio Bernardi, ricercatore di psicologia generale del molecular mind laboratory (Momilab) della Scuola Imt alti studi Lucca. Nel corso del congresso annuale dell’associazione italiana di medicina del sonno (Aims), tenutosi a Genova dal 13 al 15 settembre, il dottor Bernardi ha ricevuto il premio Franco Ferrillo per il miglior articolo scientifico pubblicato nell’ultimo anno sul tema del sonno da un giovane ricercatore di età inferiore a 40 anni. Il premio è stato istituito allo scopo di onorare la memoria del professor Franco Ferrillo, figura di grande rilievo nella ricerca sul sonno.

Il dottor Bernardi è stato premiato per il suo recente studio Regional delta waves in human rapid-eye movement sleep, frutto di una collaborazione internazionale tra Imt, ospedale universitario di Losanna (Svizzera) e Università del Wisconsin (Usa), pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of neuroscience. Questa ricerca è stata la prima a dimostrare nell’uomo che le cosiddette onde lente del sonno, le oscillazioni dell’attività cerebrale considerate un marchio di fabbrica del sonno non-rem, compaiono in effetti anche durante il sonno rem, in particolari regioni del cervello deputate all’elaborazione di stimoli sensoriali. Questo importante risultato, immediatamente ripreso anche dalla rivista scientifica Nature reviews neuroscience, (Bray, febbraio 2019, Rem sleep makes slow waves), dimostra che la fase rem, uno stadio del sonno dominato da un’attività cerebrale simile a quella della veglia e da vividi sogni, presenta in realtà elementi di continuità e similarità finora misconosciuti con le rimanenti fasi del sonno. “La presenza di onde lente in alcune particolari regioni del cervello potrebbe essere legata al mantenimento, tipico del sonno, di un relativo isolamento dell’individuo da ciò che avviene nell’ambiente circostante”, spiega Bernardi. Lo studio premiato si colloca in un più ampio filone di ricerca multidisciplinare che Momilab conduce sui meccanismi di fine regolazione locale del sonno e della veglia, in cui è possibile la coesistenza, in diverse regioni cerebrali, di pattern di attività molto diversi tra loro. La comprensione di questi meccanismi può avere importanti implicazioni per lo studio di fenomeni fisiologici come l’affaticamento mentale, il discontrollo degli impulsi e i sogni notturni, come pure nella comprensione delle patologie del sonno, quali il sonnambulismo.
Giulia Avvenuti, allieva del corso di dottorato in neuroscienze cognitive alla scuola Imt alti studi Lucca, si è aggiudicata lo Young investigator award, premio che la World sleep society (Wss), la più importante società scientifica internazionale per lo studio del sonno, conferisce ai 18 lavori scientifici più innovativi e originali condotti da giovani ricercatori. Il lavoro è stato valutato e selezionato da una commissione scientifica composta da esperti nella ricerca clinica e di base. L’allieva della scuola Imt è stata invitata a presentare la ricerca al congresso mondiale della Wss che si è tenuto dal 20 al 25 settembre a Vancouver (Canada). Nello studio, frutto di una collaborazione internazionale tra Imt, Università politecnica delle Marche, Università del Wisconsin (Usa) e ospedale universitario di Losanna (Svizzera), Avvenuti e i suoi collaboratori hanno esaminato un rarissimo gruppo di pazienti neurologici che hanno subìto la resezione completa del corpo calloso, il fascio di fibre nervose che collega i due emisferi del cervello umano, per il trattamento di forme di epilessia farmaco-resistente. Lo studio di questi pazienti permette di comprendere come funzionano i due emisferi cerebrali indipendentemente l’uno dall’altro, quando appunto lo scambio di informazioni viene meno. In particolare, questione molto importante è la sincronizzazione dei due emisferi durante il sonno. Come è noto, infatti, nell’essere umano il sonno coinvolge i due emisferi contemporaneamente, diversamente da alcuni mammiferi, come i delfini, nei quali i due emisferi dormono in maniera alternata. Usando una sofisticata tecnica elettroencefalografica ad elevata risoluzione spaziale, i ricercatori hanno dimostrato che la propagazione tra i due emisferi cerebrali di oscillazioni lente dell’attività cerebrale – le cosiddette onde lente -, che dominano la gran parte del nostro sonno, era marcatamente compromessa dalla resezione del corpo calloso. Nonostante questo, il sonno rimaneva sincronizzato, suggerendo che fattori genetici diversi e altri meccanismi neurobiologici sono coinvolti nel sonno uni-emisferico di altre specie animali. La ricerca di Giulia Avvenuti si colloca in un più ampio ambito di studio nei campi delle neuroscienze cognitive e sociali sviluppato dal molecular mind laboratory (Momilab) di Imt, volto a comprendere la relazione tra la regolazione locale del sonno e i processi decisionali e comportamentali. Studi recenti hanno infatti dimostrato che le onde lente del sonno possono manifestarsi in aree localizzate del cervello anche durante la veglia in seguito ad affaticamento mentale, portando ad una compromissione dell’autocontrollo ed a comportamenti impulsivi. Questi risultati, dunque, hanno importanti implicazioni potenziali non solo per la medicina e la psicologia, ma anche per l’etica, la filosofia e la giurisprudenza.

 

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