In Sala Tobino il libro sull’esploratore Adamo Lucchesi

Il volume di Ave Marchi fa parte dei quaderni della Fondazione Paolo Cresci

Sarà presentato venerdì (20 dicembre) alle 17, nella sala Tobino di Palazzo Ducale il libro di Ave Marchi Adamo Lucchesi L’esplorazione del Gran Chaco e i suoi pionieri, quaderno numero 10 della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana.

In occasione della presentazione verranno esposti documenti originali dell’archivio di Adamo Lucchesi e alcune immagini delle esplorazioni di Guido Boggiani, compiute assieme al lucchesi, nella zona del Chaco (Argentina), conservate nel museo di paleontologia e etnografia dell’università di Firenze.

Singolare figura di emigrante-esploratore-imprenditore quella di Adamo Lucchesi (1855-1940) nato a Pieve di Monti di Villa (ora nel Comune di Bagni di Lucca) il quale partito all’età di 16 anni per Buenos Aires conosce i “dilatati orizzonti dei nuovi continenti, con grandi fiumi navigabili, sterminate praterie” divenendo un esperto esploratore dei territori intorno al Paranà, fino al Chaco; territori inesplorati, ricchi di risorse naturali non ancora sfruttate, dove incontra nuove etnie, ma anche avventurieri ed esploratori.

Gli itinerari disegnati da Lucchesi e altri consentono di rintracciare le risorse di quelle terre, ricche di yerba un cespuglio dalla cui foglie si ricava una bevanda diffusa del Sud America e di alberi di alto fusto il cui legname è molto richiesto per le costruzioni, industrie navali e per l’impiego nelle nuove linee ferroviarie. Lucchesi rintraccia vasti boschi di quebraco, un legno durissimo ricco di tannino: si dedica ai commerci sia del legname che della yerba, dalla quale si ricavava il mate una bevanda energetica componente essenziale dell’alimentazione del Sud-America.

Il progetto commerciale è quello di proporre in Europa e nel resto del mondo il mate, in sostituzione del tè allora monopolio dell’Inghilterra. Molti dei suoi progetti imprenditoriali non vanno a buon fine, rimane di lui, nelle zone oggetto delle sue frequentazioni, la fama di gran conoscitore della regione, infaticabile esploratore attento agli aspetti naturalistici e etnografici delle popolazione locali, elemento questo che lo accomuna a diversi studiosi con cui collabora, che in quegli anni rivolsero le loro attenzioni di carattere scientifica ad Argentina, Paraguay e Uruguay.

Rientra a Bagni di Lucca nel 1906, dove, s’impegna in un progetto di alfabetizzazione di base progettando la fondazione di una scuola destinata a chi emigrava e a tutti coloro che volevano ricevere una formazione artigiana. La scuola intitolata a Mazzini non ebbe il successo sperato, ma resta una memoria importante di impegno sociale, fra le molte altre attività sostenute da Lucchesi per la comunità lucchese nei primi decenni del Novecento. Adamo Lucchesi nel suo libro autobiografico pubblicato nel 1934. Nel SudAmerica, Alto Paranà e nel Chaco lascia una ricca testimonianza dei 35 anni trascorsi in Sud America.

La donazione pervenuta alla Fondazione Paolo Cresci di Lucca dalla signora Nara Marchetti depositaria dei documenti contenuti nell’archivio di Adamo Lucchesi, fra cui anche i 14 quaderni autografi del suo libro, arricchisce Lucca di un importante capitolo della storia della sua emigrazione e getta nuova luce su questo esploratore e dei suoi rapporti con gli esploratori e la comunità scientifica italiana di quell’epoca che rivolsero grande attenzione al Sud America, non ultimo perché diventato meta privilegiata della nostra emigrazione.

Il libro ripropone la figura di Adamo Lucchesi sulla scorta dei documenti pervenuti alla Fondazione Cresci. Altri approfondimenti condotti nell’ambito di pubblicazioni e documenti di ambito storico, etnografico con particolare riguardo a Giacomo Bove, Carlo Bossetti e Guido Boggiani consentono inoltre di approfondire il ruolo di questi esploratori dell’Argentina, fra il 1870 e il 1910, e di cogliere attraverso i loro diari di viaggio le emozioni, i pericoli ma anche l’orgoglio di avere raggiunto territori inesplorati.

L’autrice della pubblicazione Ave Marchi già docente poi dirigente scolastico, già presidente del cda dell’ex-Real Collegio, collabora con diverse associazioni che si propongono di offrire alla cittadinanza, e in particolare ai giovani, occasioni di approfondimento storico culturale tra le quali: Amici del Machiavelli, Amici dell’Archivio fotografico del Comune di Lucca, Fondazione Cresci per la Storia dell’Emigrazione Italiana.

Un particolare interesse nei confronti degli archivi scolastici ha prodotto: Donne da voi non poco la Patria aspetta, attività di laboratorio didattico sull’archivio dell’istituto magistrale Paladini e il dvd Due secoli di storia delle istituzioni scolastiche: le dotazioni didattiche delle scuole lucchesi nel XIX e XX secolo (fisica-tecnica-tecnologia)”.

Ha pubblicato nei Quaderni della Fondazione Cresci Andavano alle figure con Canova e Donatello. I gessi di tradizione classica e rinascimentale dei figurinai lucchesi nel centro Europa tra Ottocento e Novecento.

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