Lucca Comics and Games, entro metà giugno la decisione sull’edizione 2020. Ma la manifestazione si prepara ai cambiamenti

Il direttore generale Emanuele Vietina: "Impossibile stabilire ora una nuova architettura degli eventi". Ma i possibili scenari sono già allo studio: sanificazione, ingressi limitati e contenuti digitali

Il futuro dell’edizione 2020 di Lucca Comics and Games? È una condizione ‘sospesa’ come il tempo che scorrerà da qui al prossimo 3 di maggio, data dell’inizio probabile della cosiddetta ‘fase 2’.

Oggi il direttore della manifestazione, Emanuele Vietina, ne ha parlato in diretta su Facebook con l’esperto di social media Marco Monty Montemagno. Una lunga chiacchierata in cui sono state affrontate le criticità ma anche le opportunità che questa lunga fase di lockdown sta presentando a chi organizza eventi ed attività culturali.

“Alla domanda se la manifestazione si farà o non si farà abbiamo deciso – ha detto Vietina in un passaggio dell’intervista – peraltro in linea con le più grandi manifestazioni internazionali del settore, di non rispondere perché è tutto sospeso”.

“A questo punto – spiega il direttore – non è questione se ci sarà o non ci sarà la manifestazione ma, se ci sarà, come sarà. Non siamo fermi, stiamo facendo dei focus group con gli editori e con gli addetti ed anche con la stampa di settore. In questo momento, come dice Baricco, si accelerano dei processi il cui portato ci potrà orientare anche per il futuro e potrà essere un vantaggio strategico per il futuro”.

I tempi per organizzare un grande evento come quello dei Comics, ovviamente, sono lunghi e a un certo punto, almeno per la manifestazione di quest’anno, bisognerà mettere una deadline: “Entro la metà del mese di giugno – dice Vietina – vogliamo dare una risposta”.

Molto dipenderà da come procederà l’approccio all’emergenza sanitaria ed economica da parte dell’Italia ma anche a livello internazionale. Molto dipenderà anche dal Comune di Lucca, che di Lucca Crea, la società che gestisce Lucca Comics and Games e il Polo Fiere è, attraverso Lucca Holding, il socio al 100 per cento.

Dobbiamo affinare il dialogo – dice Vietina – capire a quali bisogni risponde l’evento e quali leve finanziare esercitare. Abbiamo fortunatamente un socio che ci dà tempo, che è la città di Lucca, che peraltro in questi anni ha ricevuto molto dal nostro mondo, dal settore e dalla sua stessa società. Noi tre anni fa abbiamo avuto un prelievo di 600mila euro di utili che abbiamo dato alla nostra città, quando di solito i festival ricevono finanziamenti. In questa fase è forse il momento che il socio restituisca qualcosa”.

C’è poi la questione dell’opportunità, che è quello di studiare nuove forme di realizzazione degli eventi. “Siamo sempre arrivati primi – dice il direttore generale – così come è successo per la crossmedialità con Lucca Games nel 1993. Vogliamo dare il meglio agli autori, agli editori e agli spettatori”.

Impossibile – dice – andare a costruire ora un’architettura degli eventi perché non conosciamo gli scenari. Ma io credo più nelle evoluzioni che nelle rivoluzioni. Due anni fa abbiamo creato una partnership con Twitch per portare i nostri contenuti a livello internazionale e intercettare un pubblico worldwide. Di sicuro, comunque, in futuro gli spazi andranno implementati con degli innesti digitali, mettendo a disposizione però, come valore aggiunto, anche il nostro patrimonio monumentale. E poi bisognerà anche vedere come cambieranno i media che sono l’anima delle manifestazioni”.

Gli scenari possibili, al di là del quando, sono tanti: “Probabilmente – dice Vietina – si dovrà pensare alla restrizione alla fruizione degli eventi, maggiore attenzione alla sanificazione degli ambienti, ci potrebbe essere la necessità di sviluppare degli strumenti digitali per aiutare la piattaforma retail, una restrizione degli spazi liberi, compresa la limitazione agli accessi del centro storico”.

Per un mondo, come quello della più grande manifestazione cittadina, destinato anch’esso a cambiare profondamente.

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