Cinema, a Lucca si studia la ripartenza: “Impossibile riaprirli prima di settembre”

Ma Gialdini vaglia un piano di sicurezza per garantire il cartellone all'aperto di Villa Bottini. Su tutto l'incognita di un'eventuale proroga delle misure anticontagio

Il settore del pubblico spettacolo è uno dei primi che ha subito lo stop dovuto al proliferare del virus. In modo particolare i luoghi d’assembramento in locali chiusi, come i cinema, stanno vivendo una situazione di incertezza che mette a rischio l’intera categoria, non soltanto lucchese, ma anche a livello nazionale.
Considerando che la chiusura dei cinema potrebbe arrivare fino a sei, sette mesi, è comprensibile che ci sia apprensione da parte degli operatori.

Simone Gialdini, figura di spicco del settore, si occupa di tutte le sale di Lucca, cinema Astra, Centrale e Moderno, anche dell’arena estiva del cinema all’aperto nel giardino di villa Bottini, Simone è anche direttore generala dell’associazione nazionale esercenti e ci spiega la sua opinione su un’eventuale ripartenza: “Sono in prima linea non soltanto per far ripartire i cinema di Lucca, ma anche per farli ripartire in tutta Italia, dall’ultimo cinema sperduto in montagna, al multisala delle grandi città”.

Simone Gialdini
Simone Gialdini

“La situazione è abbastanza calda – precisa – la riapertura dei cinema non sarà immediata, perché il livello di rischio stabilito dai comitati scientifici e dal comitato di esperti è tra i più alti per quanto riguarda gli assembramenti. Ipotizzando che il 4 maggio non ci sia la prosecuzione delle misure effettive, noi comunque come sale siamo consapevoli che prima di luglio non si presenteranno le condizioni di poter riprendere l’attività cinematografica. Per quanto riguarda Lucca, consideriamo che Astra, Centrale e Moderno prima di settembre non saranno in grado di riaprire perché locali al chiuso”.

Una situazione difficilmente sostenibile perché vorrebbe dire tenere fermo il settore ancora per molto tempo.

“L’auspicio e le ponderazioni che stiamo facendo adesso sia dal punto di vista della sicurezza, sia dal punto di vista della ripartenza, sono concentrate sulle misure giuste e sostenibili per organizzare il cinema estivo a villa Bottini – dice Simone Gialdini – Poter operare nei mesi estivi ci offre la possibilità di sfruttare gli spazi aperti, anche in questo caso comunque dovremmo far fronte a certe misure inderogabili, come la distanza di sicurezza e il dimezzamento dei posti. Consideriamo che nel cinema all’aperto organizzato a villa Bottini la capienza massima è di 500 spettatori, potrebbe diventare quindi un’arena da 250 posti. Stiamo cercando di capire come muoversi seguendo le indicazioni della protezione civile e del comitato degli esperti. Purtroppo anche le condizioni che affrontiamo nell’offrire spettacoli all’aperto hanno dei problemi, non possiamo proporre un secondo spettacolo perché può essere proiettato solo all’imbrunire ed in estate le giornate si allungano e le nove e mezza è un orario per un unico spettacolo”.

“E’ un dettaglio che comunque – afferma – ci può venir incontro per una ripartenza anticipata rispetto alle sale chiuse, avere un solo spettacolo, un solo momento di ingresso e uscita degli spettatori, una capienza limitata, aiuta ad immaginare comunque di poter salvare la stagione estiva”.

“Il cinema all’aperto vive inoltre tradizionalmente su film di repertorio – prosegue – il meglio della stagione appena passata, quindi sono film già usciti e già disponibili. Una sala tradizionale e commerciale di qualità ha bisogno della ripartenza dell’intero settore con film nuovi. Ma questo vorrebbe dire far ripartire tutta la macchina nazionale che è attualmente bloccata”.

I blockbuster americani sono stati tutti differiti a fine anno da novembre 2020 ad agosto 2021 e questo ha creato un impoverimento del calendario d’uscite che rallenta una ripartenza immediata.

L’isolamento potrebbe comunque aver creato nelle persone lo stimolo per poter riprendere alcune attività tipiche della vita di ogni giorno, tra cui appunto il cinema:

“Ciò non toglie che bisogna garantire delle misure di sicurezza, che comunque offrano la prospettiva alle persone che stanno facendo un’attività di svago. Faccio un esempio, al supermercato entra una persona per volta, con guanti, mascherina e viene misurata la temperatura. Al cinema in una condizione del genere non ci andresti, si perderebbe quella sensazione di svago e probabilmente non si opterebbe per rimanere a casa – dice Simone Gialdini – Bisogna quindi attendere che la situazione migliori, che ci sia la possibilità di un allentamento delle misure rigide che viviamo adesso. Purtroppo questa è la situazione di tutto il settore dello spettacolo. Le settimane topiche per vedere la possibilità di una riapertura sono quelle che arriveranno fino a metà maggio”.

Sarebbe possibile proporre una seconda location per un cinema estivo, magari fuori dalle mura, in caso di un incremento della domanda?

“A villa Bottini abbiamo una concessione per altri due anni e per adesso rimane una location sicura che possiamo utilizzare durante l’estate. Per tutto il resto bisognerà aspettare delle indicazioni tecniche e tutte queste considerazioni le facciamo adesso mossi dalla speranza di ripartire. Procrastiniamo le decisioni vere e proprie nelle settimane fino alla metà di maggio, proprio per capire quello che sarà sostenibile ed applicabile nei termini di fattività”.

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