Da Urbino un omaggio all’artista e docente barghigiano Giuseppe Di Giangirolamo

Dedicato all'esperto di serigrafia artistica un lungo articolo di un prestigioso semestrale di cultura nazionale

Un onore, una gratificazione riservata a pochi, davvero eletti e meritevoli a livello culturale e artistico. La comunità accademica e universitaria di Urbino ha reso omaggio al professor Giuseppe Di Giangirolamo, artista di Mologno e considerato uno dei più quotati serigrafi artistici degli ultimi decenni.

Ben dieci pagine della rivista specializzata Urbino VivArte prestigioso semestrale di cultura nazionale, sono state dedicate al Di Giangirolamo. L’artista molognese, da anni è docente di Serigrafia artistica e Tecnologia dei materiali per la grafica all’Accademia delle belle arti di Urbino, e tiene dei corsi specializzati anche all’Isia (Istituto superiore per le industrie artistiche) di Urbino, che è un istituto statale di alta formazione nel campo del design e della comunicazione visiva. Un riconoscimento, quale la dedica di un numero della rivista accademica urbinate, che rappresenta la consacrazione a livello nazionale di un artista a tutto tondo, che dagli anni Ottanta sperimenta tecniche di incisione e brevetta dei macchinari utili a valorizzare questa forma di arte, non ancora conosciuta appieno fuori dagli addetti ai lavori.

Nel numero del 5 settembre scorso, si sono succeduti interventi del professor Gastone Mosci (vera istituzione dell’Università di Urbino e grande intenditore di talenti), di Giovanni Turria (attuale vicedirettore dell’Accademia di Venezia), dei docenti e artisti Gianluca Murasecchi, Gianluigi Bellucci, Natascia Soccio e Cristian Cassar. Il laboratorio di Mologno, vera e propria cabina di regia e di studio, è diventato meta di “pellegrinaggi” per decine di giovani studenti italiani e stranieri, che scelgono di avvalersi dell’esperienza  del Di Giangirolamo durante i master post laurea.

Come, del resto, fanno da anni, gli iscritti alla storica Accademia del Bisonte a Firenze. Tra le sue ultime imprese, la realizzazione di alcune stampe realizzate per il Comando nazionale per la tutela del patrimonio culturale dell’Arma dei carabinieri. L’ esperienza dell’artista, unita alla continuità della ricerca di settore, si è affiancata ad una voglia di trasmettere passioni e segreti per quello che riguarda la sperimentazione di nuove superfici,  macchine e tecniche. Come in occasione del “vincolo Bompadre”, innovativo supporto di stampa serigrafica usato oramai in tutte le accademie italiane e straniere.

Ed ora questo riconoscimento morale, che corona decenni di passione e voglia di migliorarsi: “Ad Urbino ho trovato l’humus adatto per portare all’esterno e far conoscere la mia filosofia su questa forma di arte – afferma Di Giangirolamo – e voglio lasciare alle nuove generazioni un metodo di lavoro, ma soprattutto la voglia di continuare a sperimentare e dar sfogo alle proprie inclinazioni. Sono stato fortunato a lavorare con un gruppo di professionisti eccezionali dal punto di vista artistico e soprattutto tutto umano. Da soli, non si arriva da nessuna parte”.

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