Lucca Changes, obiettivo raggiunto e possibile modello per il futuro. Orizzonte 2022 per il ritorno alla normalita dei Comics

I vertici di Lucca Crea tracciano un bilancio in commissione partecipate. Ma intanto la 'nuova formula' vale 4,1 milioni di euro e ha raggiunto 1,5 milioni di spettatori in tv

Lucca Changes, obiettivo raggiunto, ora può diventare anche un modello anche per il futuro prossimo. Almeno questo è quanto affermano, in commissioni partecipate, i vertici di Lucca Crea, la presidente Francesca Fazzi e il direttore Emanuele Vietina.

La commissione è stata l’occasione per confrontarsi sui risultati raggiunti dalla nuova formula della manifestazione che per un anno ha preso il posto di Lucca Comics and Games. Ed anche per dare uno sguardo, improntato alla realtà, verso il futuro.

Triplice l’obiettivo da realizzare con una manifestazione che, come ultima decisione, è diventata quati totalmente virtuale: difendere il periodo di realizzazione dell’evento (il fine settimana a cavallo fra ottobre e novembre), difendere il marchio storico e difendere l’industria del fumetto e del gioco intelligente.

“L’obiettivo di Lucca Changes, che non è un salone, non è una fiera, non è un festival, ma è un’esperienza, un’idea ancora godibile fino al 28 di febbraio, è stato raggiunto – ha detto il direttore Emanuele Vietina snocciolando i numeri – L’esperienza dei Campfire, ovvero gli eventi nelle librerie di tutta Italia, hanno contribuito sicuramente a diffondere il marchio Lucca Comics and Games con una vasta copertura mediatica. Bene anche il nostro portale proprietario per lo streaming, che ci ha permesso di profilare gli utenti e mantenerlo nell’ecosistema Comics, oltre che ottenere qualche revenue da un po’ di advertising personalizzato. Importante anche l’integrazione con il carrello dell’e-commerce di Amazon, dove Lucca Changes ha avuto un suo store brandizzato”.

Vietina sottolinea l’importanta della partenship con il ministero degli esteri e il mantenimento del legame con la città: “Gli studi a Lucca (teatro del Giglio, teatro di San Girolamo, ex Cavallerizza, Palazzo Arnolfini) – dice – da cui sono state trasmessi gli eventi in streaming e gli eventi televisivi hanno permesso di mantenere il legame con la città così come la virtualizzazione delle mostre che erano già state montate prima dello stop agli eventi in presenza a Palazzo Ducale (Dream On, ndr) e all’ex Cavallerizza (Rodari 100 anni). Fondamentale anche la media partnership con Rai, che ha visto anche 13 contenuti in esclusiva, 1,5 milioni di telespettatori e 4 mesi di presenza su Raiplay con una media evaluation di quasi un milione di euro di valore equivalente di pubblicità”.

“Lucca Changes – ha commentato Vietina – è andata forse oltre quello che ha sempre fatto Lucca Comics and Games. Basta pensare che i premi sono stati consegnati il sabato sera sulla Rai in esclusiva ed è stata preparata la strada per il complicatissimo prossimo decennio. Gli obiettivi sono stati raggiunti: sono rimaste le grandi case editrici e di intrattenimento e anche sponsor importanti. Importanti gruppi industriali lucchesi sono stati sempre vicinissimi al progetto Changes e per la prima volta siamo riusciti a coinvolgere tre ministeri: ministero degli esteri, Mibact e ministero della salute con il progetto Donatori di ruolo”.

“Si riparte – conclude Vietina – da una media evaluation di 4,1 milioni per le uscite sulle principali testate raggiunte. Sfiora, insomma, quella dell’anno precedente senza la presenza fisica delle aziende e degli stand sul territorio”.

Con l’esperienza alle spalle di Lucca Changes ora si può guardare al futuro, un futuro in cui gli scenari sono ancora incerti ma che vedono sempre più probabile che la manifestazione anche nel 2021 abbia una grande parte in digitale e in remoto e con un importante partner di broadcast come quest’anno è stata la Rai.

“I grandi eventi fieristici – ha detto Vietina – si stanno spostando in Italia e in Europa nella seconda metà dell’anno. Lo stesso Miac ha cancellato la sua edizione ‘Restart inizialmente prevista per il 21-23 aprile. In questa fase stiamo replicando il modello 2020. Non partecipiamo, dunque, al valzer delle date, ma sul quadro che si evolve dovremo capire come organizzare la manifestazione. C’è ovviamente da analizzare anche tutto il sistema delle fiere, che nel 2020 ha perso l’80 per cento del fatturato e che patisce anche del blocco della domanda. Noi, nel frattempo, non abbiamo rinunciato alla nostra vocazione, facendo un investimento per creare degli asset per il futuro”.

Vietina ricorda anche l’attività di Lucca Crea per il sostentamento correlato al Covid: “L’azienda – ricorda Vietina – sta compiendo tutte le azioni possibili e necessarie per ottenere l’indennizzo tramite il fondo ristori, il ristoro Mibact previsto per gli enti fieristici e altre attivitià come la richiesta di abolizione dell’Imu e del credito d’imposta”.

Per il futuro servono nuove competenze – conclude Vietina rispondendo alle sollecitazioni della consigliera del gruppo misto Cristina Consani – perché non siamo editori e la nostra forza era la presenza del grande pubblico alla manifestazione e l’esperienza di Changes è stata decisamente importante per programmare. Se non ci potrà essere una manifestazione dal vivo significativa, scenario possibile e da valutare, come sarà possibile ripartire nel 2022? Al momento la società è liquida e capitalizzata. Tutto ci fa pensare che si possa realizzare un 2021 in linea con l’anno passato e poi tornare a pieno regime nel 2022, avendo la possibilità di fronteggiare anche un altro anno di criticità senza grosse difficoltà”.

Anche il vicesindaco e assessore con delega alle partecipate, Giovanni Lemucchi, conferma la soddisfazione per quando fatto con Lucca Changes: “Ci siamo presi la responsabilità di andare avanti – dice – mettendo altri obiettivi in ponte. E abbiamo raggiunto l’obiettivo che a noi come amministrazione premeva di più, come la difesa del marchio e della visibilità della città”.

Chiude la discussione l’analisi del consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci, che invita anche a “vedere le cose che nell’edizione di Lucca Changes non sono andate benissimo come videoconferenze dove è mancata l’interazione. Intanto torniamo alla normalità e poi valutiamo la possibilità di sdoppiare i momenti del festival, uno aperto alla città e uno per la presentazione delle proposte culturali”.

Sollecitazioni accolte dalla presidente di Lucca Crea, Francesca Fazzi, che in apertura aveva sottolineato il grande risultato di aver organizzato comunque un evento di alto livello culturale, nonostante una serie di decreti in serie, legati alla pandemia, che hanno costretto l’organizzazione a cambiare in successione la filosofia dell’evento.

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