Giulia, giovane attrice lucchese debutta sul piccolo schermo: “Ora reciterò al fianco di Raul Bova” foto

Esordio convincente nel ruolo dela sorella di Nada nella fiction sulla cantante

La conosciamo come un mito della musica italiana, ma poco sappiamo della sua vita privata. Quella vita che Nada Malanima, all’età di quasi settant’anni, ci ha voluto raccontare nell’autobiografia Il mio cuore umano. Diario intimo di una complessa storia personale e famigliare, su cui si è ispirata la fiction della regista Quadriglio, Nada, la bambina che non voleva cantare, andata in onda nella prima serata di Raiuno lo scorso 10 marzo. All’interno del cast, fra volti noti come la romana Carolina Crescentini nei panni della madre di Nada, Tecla Insolia, Paola Minaccioni, Massimo Poggio e Paolo Calabresi, esordisce sul piccolo schermo anche una giovane lucchese: il suo nome è Giulia Battistini.

Seconda di tre fratelli, Giulia nasce il 23 maggio 1994 a Lucca, dove si forma al liceo sociopsicopedagogico A. Paladini. Passato l’esame di maturità, s’iscrive al corso di laurea in discipline dello spettacolo e della comunicazione all’università di Pisa: un percorso sospeso temporaneamente per partecipare ai provini del Centro Sperimentale di Cinematografia, a Roma. Dove inizia la sua formazione nel mondo dell’arte cinematografica. “È stata una soddisfazione immensa essere presa nel Centro. Per chi come me desidera fare l’attrice, frequentare questa scuola rappresenta un’opportunità unica nella vita” racconta la ragazza, emozionata.

Giulia Battistini

Semplice, dolce e riservata, Giulia matura il suo sogno nel corso degli anni, complice un provino per una fiction ambientata a Lucca e l’incontro magico con l’attore Alessandro Bertolucci, suo primo maestro di recitazione: “Ho capito col tempo di voler recitare. Sono sempre stata appassionata di cinema e fiction, ma mi ritenevo troppo timida per fare l’attrice. Poi un giorno ho sentito che c’erano dei provini a Lucca per una serie tv, ed è stata l’occasione per mettermi alla prova: il progetto non è andato in porto, ma mi è valsa la conoscenza di Alessandro, anche lui ex allievo del Centro – racconta Giulia – che ha creduto per primo in me, È stato lui a vedere nella mia recitazione una scintilla, e a incoraggiarmi su questa strada. Così abbiamo iniziato insieme la preparazione per l’ammissione nella scuola romana”.

Un sogno concretizzato nel 2018, dopo tre settimane estive di provini sotto attenta osservazione dalle 9 alle 7 di sera. “‘Voglio assolutamente studiare in questa scuola’ mi sono detta in queste settimane di selezione. È stata un’estate intensa, difficile ma estremamente stimolante, che ha rappresentato l’inizio di un’evoluzione professionale ma anche umana e personale – racconta l’attrice – perché il bello del Centro sperimentale è l’approccio alla recitazione a 360 gradi: si lavora su sé stessi da tutti i punti di vista, compresi quelli caratteriale e psicologico. Ho imparato a lasciarmi andare completamente, a liberare i pensieri e il corpo tirando fuori ciò che sono, come persona e come attrice”.

La vedremo recitare prossimamente su Mediaset nella fiction Giustizia per tutti come coprotagonista femminile a fianco di Raul Bova. Ma il suo primo esordio in tv è del 10 marzo scorso in La bambina che non voleva cantare, nei panni della sorella maggiore di Nada, Miria Malanima.

Girata nell’ottobre 2020, la serie ripercorre la vita della cantante sottolineandone il ruolo positivo ricoperto dalla sorella: un vero e proprio punto di riferimento materno per la piccola Nada, in cui l’attrice lucchese si è subito rispecchiata. “Già prima dei provini avevo letto il libro Il mio cuore umano a cui si è ispirata la regista, e mi sono subito innamorata del mio personaggio. Miria infatti, ha una personalità molto simile alla mia: nella sua autobiografia, Nada sottolinea il suo amore verso il ragazzo, scrive di come passa le ore a prepararsi davanti allo specchio per lui. Della sua emozione anche solo nel sentirlo arrivare con la moto sotto casa sua, della semplicità e della dolcezza di una donna che nonostante la sua giovinezza riesce a fare da seconda madre alla sorellina, mettendosi da parte come persona: tutto ciò con grande spontaneità e naturalezza. Miria – continua Giulia – nutriva un vero e proprio senso di protezione nei confronti della sorella, lo stesso che ho provato anch’io per la piccola Nada, l’attrice Giulietta Rebeggiani. Una bambina di grande talento da cui ho imparato molto: sul set trascorrevamo tutto il tempo insieme e fra noi si è creato subito un legame molto forte, simile a quello che provo per i miei due fratelli”.

Una sorella minore di 23 anni e un fratello maggiore di 29, da cui insieme ai genitori Giulia Battistini ha sempre ricevuto pieno sostegno nel seguire la sua strada e le sue aspirazioni: “Per questo mi ritengo molto fortunata. Purtroppo, non tutte le famiglie incoraggiano nel perseguire carriere artistiche. Io, al contrario, non ho mai ricevuto ostacoli di alcun tipo. Se sono qui, ora, lo devo ai miei cari”.

“Mi sono mancati moltissimo – aggiunge la ragazza – durante i mesi di quarantena della scorsa primavera”. Per amore e senso di responsabilità, infatti, l’attrice si è tenuta lontana dalla Toscana per 6 mesi, da febbraio a luglio 2020: “Anche se sarei potuta tornare, ho deciso di non farlo per non mettere a rischio le vite dei miei famigliari, fra cui i miei nonni. Andare e tornare dalla capitale avrebbe comportato rischiosi viaggi in treno, così da febbraio a luglio sono restata a Roma, preparando provini. Però è stato difficile stare lontano da Lucca”.

Una città in cui è nata e cresciuta, e a cui si sente ancora molto legata: “Qui ho le mie radici e i miei amici, ragion per cui cerco di tornarci almeno una volta al mese. Per il resto, passo il mio tempo al lavoro nella capitale dove attualmente sto preparando numerosi provini: la mia agenzia ha molta fiducia in me e ne sono davvero contenta – osserva Giulia, concludendo-: Ai ragazzi della mia età dico che serve tanta dedizione e pazienza per realizzare i propri sogni. Ma la cosa fondamentale è credere sempre in sé stessi e avere fiducia nelle proprie capacità”.

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