Maria Luisa di Borbone, 200 anni fa il nuovo regolamento sulle terme di Lucca

Il ricordo di Pietro Paolo Angelini nell'ambito delle iniziative della Fondazione Banca del Monte di Lucca

Nuovo regolamento ducale sui Bagni Termali di Lucca: domani (29 aprile) ricorre il bicentenario. Lo ricorda il professor Pietro Paolo Angelini nell’ambito delle iniziative del bicentenario di Maria Luisa di Borbone volute e organizzate dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca per ricordare la figura della duchessa di Lucca.

“Maria Luisa di Borbone – spiega Angelini – amava trascorrere una parte del suo tempo alle Terme di Bagni di Lucca, luogo dal quale emanò alcuni decreti. Con decreto del 6 settembre 1819, per esempio, ordinò la costruzione di ‘una nuova strada carrozzabile’ in grado di collegare le sue terre, ‘la nostra Città di Lucca e tutto il Ducato…  colle principali città dell’Alta Italia e particolarmente con l’Alta Lombardia’, valicando l’Appennino alla ‘Foce a giogo’”.

I bagni termali, per secoli fiore all’occhiello di Lucca. “Due anni dopo, con il decreto numero 36 del 29 aprile 1821 – prosegue Angelini -, Maria Luisa emana il nuovo regolamento ducale sui bagni termali di Lucca. Un decreto articolato che annulla i precedenti regolamenti e si sviluppa su ben 12 pagine. Le terme sono da secoli un bene dello Stato di Lucca, il fiore all’occhiello della piccola Repubblica quale luogo di soggiorno e cura, un bene gestito dalla duchessa tramite l’Uffizio delle acque e strade. Dalla lettura del decreto veniamo a sapere che le terme rimangono aperte per 5 mesi all’anno, da maggio a settembre compresi, che sono dirette da un Deputato che vi risiede obbligatoriamente nei mesi di luglio e agosto, che gestisce l’attività terapeutica e ‘ricreativa’ applicando i regolamenti emanati con il decreto”.

Il personale

“Sorprende la consistenza dell’organico composto da ben 33 addetti, fra cui un medico e un chirurgo e 28 ‘bagnaioli’, 14 uomini e 14 donne, rispettosamente distinti in base al genere dei presenti: un organico che fa pensare ad un’affluenza significativa, composta da non solo da cittadini lucchesi ma anche da turisti italiani ed europei. La stessa duchessa frequenta le terme e lì firma vari decreti, fra cui quelli relativi alla costruzione della via Ducale che avrebbe collegato Lucca con Modena”.

Tariffe e gratuità per i poveri

“Il decreto sulle terme ricorda l’obbligo dell’accoglienza e dei bagni curativi per i poveri, secondo la tradizione voluta da Matilde di Canossa: ‘…il medico è tenuto a curare gratuitamente quegl’individui che sono muniti di un certificato di povertà e deve altresì assistere con ogni diligenza gli ammalati che si portano all’Ospedale…’. Viene riproposto un nuovo piano tariffario per ‘bagnature e docce’ e il possibile libero accesso al termine del tempo destinato ai clienti calendarizzati. Il regolamento ducale, stampato anche in francese e inglese, doveva essere affisso in ogni locale pubblico e privato che accoglieva gli ospiti e riguardava sia la gestione delle terme che del Casino. Le terme erano frequentate sia per finalità terapeutiche, che giustificano la presenza di un medico e un chirurgo, sia per momenti complementari di svago all’interno del Casino. Ivi i turisti si dedicavano anche al gioco e alle danze in ‘una delle prime case da gioco del mondo’. È compito del custode del Casino a vigilare sui giuochi svolti, a riscuotere le imposte sulle somme vinte, a organizzare le feste da ballo; sono questi i momenti di svago per chi frequenta le terme. Con successivo decreto del 10 maggio 1821 (numero 38) viene nominato quale deputato dei bagni termali il signor Francesco Tucci.”

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