La Sagra Musicale incanta in Arcivescovato con i quartetti di Boccherini e Mozart

Il gruppo di archi 'Dulce in Corde' stupisce tenendo il pubblico sospeso tra bello e sublime

E’ stato il concerto dell’inatteso e della scoperta, soprattutto per chi non aveva mai ascoltato i quartetti per archi in cartellone, quello in do minore di Luigi Boccherini e quello in sol maggiore di Wolfang Amadeus Mozart. Ma è stato anche un concerto di successo quello presentato dalla Sagra Musicale Lucchese sabato scorso 12 giugno nel salone dell’arcivescovato di Lucca. Davanti a un pubblico eterogeneo, tra cui ha fatto piacere vedere molti giovani e giovanissimi accolti dal padrone di casa l’arcivescovo Paolo Giulietti, le quattro musiciste, le violiniste Won Ghang e Marina del Fava alla viola Elisa Barsella e Rachele Nucci al violoncello, hanno dato prova di saper interpretare in modo tecnicamente impeccabile e filologico le musiche scelte per la Sagra Musicale dal maestro Luca Bacci con il presidente Luigi Rovai per questo appuntamento.

Un concerto dell’inatteso perché proprio la selezione della musica e l’esecuzione hanno presentato al pubblico due opere di due compositori diversi tra loro ma che, in entrambi i casi come sottolineato da Bacci nella presentazione, pur rispondendo a stili settecenteschi portano già in sé i primissimi prodromi di quello che sarà il primo romanticismo o preromanticismo musicale, che le giovanissime esecutrici hanno saputo evidenziare e declinare con grande maturità critica. (clicca qui per ascoltare)

Entusiasma e stupisce il pubblico infatti sentire, dopo la cantabilità e l’eleganza dei primi due, nel terzo movimento del quartetto di Bocchierini, un embrione di quella cellula ritmica che alcuni decenni dopo, nel primissimo romanticismo, sarà messa a punto da Ludwig van Beethoven per diventare una “macchina” perfetta per declinare in musica quella sensibilità perennemente sospesa tra bello e sensibile o, per dirla con Kant, tra sublime e pittoresco, che con Fichte poi diventerà speculazione degli infiniti moti che dal loro contrapporsi generano la realtà.

Un’opera che, eseguita da quattro giovani musiciste cresciute a Lucca al conservatorio Boccherini, ha messo in evidenza come la formazione e la conoscenza possano rappresentare un ponte tra passato e presente e l’universalità del linguaggio musicale e dei concetti a cui dà forma. Concetti apparentemente alieni al nostro tempo, ma che diventano estremamente attuali quando la musica, tanto nel caso di Boccherini quanto in quello di Mozart, mette e nudo l’individuo di fronte alla contemplazione del bello e lo costringe ad aprirsi a una sensibilità che lo conduce ad ammirare l’infinito, un infinito che può prendere il nome e la forma della trascendenza di Dio.

Nel quartetto di Mozart, musica composta negli ultimi anni di vita dal genio di Salisburgo, il musicista austriaco supera e si spinge oltre l’indagine artistica di Haydin a cui aveva dedicato la composizione. Il cromatismo e la perfezione del contrappunto reinventati dalla sua creatività caratterizzano i quattro movimenti ma nel terzo, Mozart sembra affacciarsi a quella che poi sarà la sensibilità del primissimo romanticismo, con una fraseggio cantabile e di grandissima intimità a cui è difficile resistere per essere indotti alla contemplazione di una bellezza assoluta, spingendosi verso il sublime.

Fuori programma, le quattro concertiste hanno regalato al pubblico, forse quasi a chiudere il percorso di ascolto e di avvicinamento al romanticismo musicale, un assaggio di Robert Schumann, uno dei primi e più importati interpreti del romanticismo tedesco in musica.

La Sagra Musicale Lucchese tornerà a proporre musica classica sabato 4 settembre. Alle 18 nel chiostro di Santa Caterina, al Real Collegio di Lucca.

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