Un Carlo Verdone “inedito” a Lucca presenta il suo ultimo libro

Ospite dell'iniziativa di LuccAutori all'auditorium San Romano

Carlo Verdone ospite vip ieri pomeriggio (2 ottobre) all’auditorium San Romano di Lucca per la rassegna LuccAutori. Il noto attore e regista si è sottoposto volentieri ad una intervista pubblica, curata da Maria Elena Marchini alla presenza di Mario Bernardi Guardi.

In questa occasione Carlo Verdone che ha presentato il suo ultimo libro La carezza della memoria edito da Bompiani, si è mostrato nell’inedita veste di “malincomico” come lui stesso si è definito.
In una Roma spettrale ed insolitamente silenziosa “un vero e proprio set cinematografico in pausa” il noto attore ha saputo trasformare il tempo sospeso del lockdown, a cui tutti siamo stati sottoposti, in “tempo guadagnato”.

Uno scatolone che conserva i ricordi di una vita intera, è diventato per il regista romano, il principale input per iniziare a scrivere, cercando di fissare la memoria e fermare il tempo. Questo libro, dedicato ai figli Giulia e Paolo, non dimentica di soffermarsi sui genitori Mario, “un padre molto presente” docente, critico e storico del cinema, e la madre “la custode della mia vita” come lui ha affermato Rossana Schiavina, insegnante di lettere prematuramente scomparsa a soli cinquantanove anni.

Il Verdone autore sa mettere in evidenza una delle sue capacità più apprezzate: il saper rappresentare e far coesistere simultaneamente registri interiori opposti tra loro, talento questo già ampiamente espresso nella narrazione cinematografica.

Come ha affermato Mario Bernardi Guardi, Carlo Verdone è “capace di attenzione mostrando disponibilità nel mettersi a contatto con gli altri, che significa etimologicamente anche tensione verso ciò che incuriosisce”.
Sempre animato da stupore, è grazie a questa capacità, che è riuscito a raccontare l’essere umano, le sue fragilità, le sue bruttezza seppur salvifiche. Sono tanti, e tutti reali, gli episodi raccontati: dall’amore vissuto con una prostituta; dagli indimenticabili incontri con i mostri sacri del cinema italiano e mondiale, agli affettuosi aneddoti connaturati al proprio lessico familiare, di cui Verdone ha generosamente reso partecipe il pubblico entusiasta.

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