Carnevale di Viareggio 2022: in Cittadella svelati i bozzetti di carri e mascherate foto

Tutte le immagini e le spiegazioni delle opere allegoriche

Carnevale di Viareggio 2022: in Cittadella svelati, questo pomeriggio (31 ottobre), i bozzetti di carri e mascherate.

Ogni artista ha svelato la propria opera con un video, con una coreografia, con gruppi musicali o interpretando la relazione descrittiva. Il carro del maestro Roberto Vannucci, assente, come annunciato ormai da giorni sui social, è stato presentato da Daniele Maffei, speaker del Carnevale.

Grandi personaggi del passato, politici di oggi, artisti e personaggi dello sport nei ritratti metaforici degli artisti del Carnevale di Viareggio.

Anche nel 2022 il Carnevale di Viareggio, in programma dal 12 febbraio al 5 marzo, affida alla creatività dei suoi artisti la narrazione di tanti problemi che affliggono la società contemporanea, dalla ripartenza, alla sicurezza sul lavoro, alla parità di genere, con divertimento e condivisione.

Sei i corsi mascherati, in programma sabato 12 febbraio, domenica 20, Giovedì Grasso 24, domenica 27 febbraio, Martedì Grasso 1 e sabato 5 marzo, per il 149esimo anno del Carnevale di Viareggio che ritorna nel suo calendario tradizionale, dopo le sfilate straordinarie di settembre e ottobre 2021.

Da Achille Lauro, interpretato da Luca Bertozzi come il nuovo re della libertà e diversità, a Vasco Rossi celebrato da Priscilla Borri per ricordare che la musica può essere medicina sociale per una vita “decovizzata“.

Il racconto dell’Italia malata circondata da dotti, medici e sapienti di Alessandro Avanzini prende spunto dalla canzone di Edoardo Bennato e dal Pinocchio di Carlo Collodi. Per Jacopo Allegrucci il Don Chisciotte è il simbolo del sognatore che non si arrende alle difficoltà.

La favola di Esopo della cicala e la formica è il motivo per affrontare il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro sul carro di Luigi Bonetti, mentre Umberto, Stefano, Michele Cinquini e Silvia Cirri citano Dante per rappresentare l’uscita “a riveder le stelle” dopo la pandemia.

La saga del Trono di Spade è l’ambientazione che Marzia Etna e Matteo Lamanuzzi scelgono per una satira politica internazionale sulla situazione economico finanziaria dell’Europa con protagonisti la presidente della Bce Christine Lagarde e il premier Mario Draghi. Guarda all’America del presidente Joe Biden e allo scontro con l’ex Donald Trump l’allegoria di Carlo Lombardi.

Fabrizio e Valentina Galli presentano una prospettiva positiva sul tema dell’abbattimento degli stereotipi femminili. Luciano Tomei invece contrappone i drammi della nostra contemporaneità alla purezza di un bambino che si affaccia sul mondo.

Roberto Vannucci mette in guardia dai manipolatori che, attraverso la comunicazione di oggi, cercano di condizionare le masse. Ripartiamo da zero, anzi da sottozero è il monito di Lebigre e Roger con il loro Reset. Contro quel conflitto inarrestabile tra popoli ed etnie che ancora oggi si combatte è l’allegoria di Massimo e Alessandro Breschi.

Carri di prima categoria

“Il sognatore” di Jacopo Allegrucci

Un vincitore è un Sognatore che non si è mai arreso. Don Chisciotte, protagonista della costruzione, si fa portatore di questo messaggio per esortare tutti noi a non arrendersi alle difficoltà. I mulini a vento sullo sfondo rappresentano quel gigante che oggi è la pandemia, ma domani chissà. Ma dopo essere caduti dobbiamo rialzarci e non abbandonare mai il nostro sogno, proprio come Don Chisciotte.

“Dotti, medici e sapienti” di Alessandro Avanzini

Un coro di buoni propositi per un paese in affanno, una pioggia di zecchini d’oro per il campo dei miracoli, andrà diversamente? Non c’è trucco non c’è inganno, state certi non temete. Certo la tentazione di “alzarsi e scappare” contraddice le più virtuose speranze.

“La festa dei folli” di Luca Bertozzi

Il mondo alla rovescia, lo stravolgimento della quotidianità, il ribaltamento dei ruoli sono da sempre simboli del Carnevale. In questa festa dei folli l’artista Achille Lauro, eclettico innovatore, è il simbolo del sapersi trasformare, negare ogni identità e del rinnovare se stessi. E’ lui il nuovo papa, il nuovo re che fa della libertà e diversità il suo stile di vita.

“La formica e la cicala” di Luigi Bonetti

La costruzione è una rilettura moderna della favola di Esopo. La formica laboriosa è impegnata in maniera maniacale a procurarsi cibo per l’inverno. La cicala invece passa l’estate a cantare e non se ne cura. Ma la formica non è solo una infaticabile lavoratrice, è anche attenta e scrupolosa nell’utilizzare tutti gli strumenti per rendere il lavoro sicuro e allontanare ogni pericolo.

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”  di Umberto, Stefano, Michele Cinquini e Silvia Cirri

Dopo il lockdown, il distanziamento, la negazione di abbracci, si torna alla vita. Non siamo più fantasmi invisibili, distanti e senza futuro. La voglia di vivere ci guida verso la rinascita e con entusiasmo si torna in strada a ballare, abbracciarci e conoscere chi siamo. E quindi “uscimmo a riveder le stelle”

“Homogeneity” Parità di genere di Fabrizio Galli
Idea e bozzetto di Valentina Galli

Uomini e donne nascono con gli stessi diritti. La parità di genere è il tema che i costruttori rappresentano. Un miraggio ancora in molti angoli del mondo. Ma la prospettiva è positiva perché lo stereotipo femminile sta per essere abbattuto, grazie anche all’impegno di uomini che riconoscono nella donna un essere uguale, omogeneo.

“Reset” Si riparte da sottozero di Lebigre e Roger

L’uomo ha perso tempo, risorse naturali e orientamento. Alla deriva galleggia un iceberg, sul quale rimane un’orsa polare. Tra le sue zampe il pulsante di reset, che i potenti della Terra avrebbero dovuto azionare prima di arrivare al punto di non ritorno. Ma il coraggio dell’azione ce l’ha un piccolo inuit. E allora reset. Ripartiamo da zero, anzi, da sottozero, come immaginano i costruttori

“Il futuro? Un’ipotesi” di Luciano Tomei

Il consumismo sfrenato, i poteri forti, la corsa agli armamenti, i rifiuti tossici, i grandi drammi sociali della nostra contemporaneità: è questo il mondo che vogliamo consegnare ai nostri figli, si domanda il costruttore. Sul proscenio del carro il bambino, che si affaccia alla vita, immagina un mondo fiorito e colorato. Ma il suo sogno è minacciato da grandi figure oscure

“Manipulation” di Roberto Vannucci

La comunicazione può rivelarsi un pericoloso strumento di manipolazione, se usato scorrettamente. Il costruttore mette in guardia dai manipolatori che, attraverso il linguaggio televisivo, dei social e delle nuove tecnologie, cercano di condizionare le masse. Ma c’è una via di uscita: riscoprire i propri sentimenti e la capacità di guardare il mondo attraverso i nostri occhi, il nostro cuore e il nostro libero pensiero.

I carri di seconda categori

“Voglio una vita decovizzata” di Priscilla Borri

Voglio una vita esagerata, canta Vasco Rossi. E in questa speranza sono sintetizzati sogni e aspettative di intere generazioni. Paradossalmente oggi la vita esagerata che vorremmo ritrovare è una vita decovizzata, finalmente libera dalla paura del contagio, in cui è possibile riabbracciarsi, stare insieme e socializzare come eravamo abituati. La musica non può che rappresentare la vera medicina sociale per riconquistare quella libertà collettiva ormai non più scontata. E allora urliamo in coro: voglio una vita esagerata!

“Quinto comandamento” Una sola razza, quella umana
di Massimo e Alessandro Breschi

Tre grandi draghi simboli del potere umano, portatori di guerre e distruzione, si battono nel ring della storia. Ma nessuno ne uscirà vincitore. La loro battaglia è un oltraggio al quinto Comandamento: non uccidere. La costruzione è un’allegoria contro quel conflitto inarrestabile tra popoli ed etnie che ancora oggi si combatte. E come diceva Einstein: “esiste una sola razza, quella umana”.

“La regina del potere” di Marzia Etna e Matteo Lamanuzzi
Da un’idea di Matteo Lamanuzzi

A difendere la Banca Centrale Europea, rappresentata dalla grande fortezza rossa, ci pensa il drago Drogon, fido difensore della regina del potere economico: la presidente della BCE Christine Lagarde. La costruzione è una rilettura della famosa saga del Trono di Spade attraverso una satira politica internazionale

“Buffalo Biden” di Carlo Lombardi

Nel giorno dell’insediamento Biden ha dichiarato “sono qui per sistemare le cose”. Non è il momento di dire quello che “si può” ma quello che “si deve” fare. Il bisonte, su cui Biden è a cavalcioni, rappresenta la sua promessa elettorale. Tra emergenza Covid, Afghanistan e immigrazione i sondaggi danno in calo il gradimento verso il presidente. Tanti Trump sono pronti a riprendersi l’America cercando di disarcionare Buffalo Biden, il nuovo comandante in capo che non abbandonerà la guida della “Terra della libertà”.

Le mascherate di gruppo

“I have a dream” di Silvano Bianchi

Il secolo scorso ha visto personalità importanti ispirare nuove filosofie di lotte sociali, dimostrando di poter cambiare il mondo senza violenza. Oggi queste battaglie tornano protagoniste: le discriminazioni sono tutt’altro che cessate, ma finalmente vi è una nuova presa di coscienza. Le imprese di quei visionari possono ancora ispirare le battaglie odierne e le generazioni a venire, per un futuro più libero, tollerante, sano ed equo.

“Vinyago” (Maschere) di Michele Canova

Le maschere hanno avuto nel tempo una funzione rituale e cerimoniale molto forte nelle tradizioni dei popoli dell’Africa. La persona che le indossa si trasforma nello spirito rappresentato. Stili, colori, forme cambiano in base alle tradizioni. Nel nostro Carnevale sono anche l’occasione per una fusione di colori, gioia e divertimento

“Piazza delle paure” di Edoardo Ceragioli

Omaggio all’opera di Lorenzo Viani, artista viareggino tra i più importanti del Novecento. Viani con grande maestria ha raccontato la vita e le vicende umane dei più fragili, con drammaticità, lirismo e grazia poetica. A loro ha dato una straordinaria visibilità, che ancora oggi manca. Il costruttore interpreta in cartapesta gli amici tribolati di Lorenzo Viani.

“In bocca al lupo” di Roberto De Leo e Vania Fornaciari

La costruzione è una rilettura della favola di Cappuccetto Rosso. Ma in questo caso il lupo è nostro amico e ci accompagna all’interno del bosco, in un percorso che in realtà ci porta verso la conoscenza di noi stessi e di un nuovo rapporto con la natura. Un “bagno nel bosco” può essere – secondo i costruttori – un’occasione per garantire all’uomo un futuro migliore.

“ARMercato” di Stefano Di Giusto

L’industria delle armi non è mai stata in crisi. Le Nazioni fanno a gara a chi vende più armi. In questo mercato del terrore tutto sembra normale, anche parlare di guerra. Notizie come stragi nelle scuole, arsenali casalinghi, gente che spara per strada o colpi partiti accidentalmente ormai fanno parte della quotidianità. Quindi – dice il costruttore – benvenuti al primo mercato internazionale della vendita libera di armi. Pensa alla tua sicurezza, comprati un bazooka. Ma vogliamo veramente questo mondo.

“In carrozza si riparte!” di Giampiero Ghiselli e Maria Chiara Franceschini

Dopo lo stop causato dalla pandemia è il momento di ripartire. E a guidare la locomotiva Italia è il premier Mario Draghi. A lui il compito di guidare il Paese in questo difficile percorso. Ma – secondo i costruttori -questa esperienza ci ha insegnato l’importanza della condivisione degli obiettivi.

“Perchè sei un essere speciale” di Libero Maggini

Un sentimento ecologico sempre più diffuso è il tema della costruzione. Se in passato abbiamo assistito ad una rivoluzione globale, tecnologica ed economica, il prossimo futuro dovrà essere caratterizzato da una maggiore attenzione alla salvaguardia del pianeta e del suo ecosistema. A rappresentare questa trasformazione di pensiero è il bambino al centro della costruzione che trae spunto dalla canzone “La cura” di Franco Battiato

“Finale di partita” di Giacomo Marsili

La costruzione è un omaggio all’opera teatrale di Samuel Beckett. La scacchiera rappresenta il palco della vita su cui si giocano le ultime mosse della partita. Gli scacchi siamo noi che, attraverso una comicità sadica e cinica, al limite del grottesco, cerchiamo di riscoprire noi stessi per dare una risposta alla domanda cruciale: che vuol dire esistere? Nessuno ha la risposta – dice il costruttore – ma ognuno deve giocare fino in fondo la propria partita.

“Qui è ora” di Matteo Raciti

Il tempo è il tema della costruzione. In particolare il presente, l’unico reale che esiste. Viviamo come se avessimo un tempo illimitato a disposizione. Come sentinelle irrequiete cerchiamo invano di scorgere il futuro. Frustrati, rimaniamo incastrati nel passato, incapaci di riviverlo. Ci sentiamo una civiltà evoluta ma di fronte allo scorrere del tempo rimaniamo disarmati. Questa volta è proprio lui con una grande clessidra a irrompere fra il pubblico per ricordarci di vivere intensamente il presente QUI E ORA.

Maschere isolate

“Il tempo non ha età” di Federica Bonetti

Il Tempo non ha età. Non nasce, non muore. E’ l’eterno giostraio di una vita che avanza senza sosta e senza meta. Ma mentre il Tempo rimane sempre lo stesso, ad ogni giro una parte di noi cambia, si trasforma, in un valzer continuo in cui gioie, speranze, paure e ricordi si mescolano a musiche, luci e colori. La maschera è un inno alla vita, a coglierne la magia in ogni suo attimo. “La vita è una giostra che non si ferma mai – afferma l’autrice – se oggi gira con te, domani girerà ancora con i ricordi che hai lasciato”.

“WicCan do it” di Susanna Carofiglio

La costruzione è un gioco di parole tra il celebre motto We can do it dei manifesti statunitensi di propaganda della seconda guerra mondiale e Wicca il neopaganesimo basato sul mondo della natura e i suoi cicli. A rappresentare la strega moderna è Minerva McGranitt della famosa saga di Harry Potter simbolo, per la costruttrice, della ricerca interiore che il mondo delle streghe compie attraverso un percorso spirituale.

“CleoPatria” di Andrea Giulio Ciaramitaro

Clepatra, l’ultima leggendaria regina egizia si trova bloccata tra il presente e il passato dell’Egitto. Il suo Paese sta vivendo oggi un presente in cui diritti umani vengo troppo spesso calpestati, dove non c’è spazio per il dissenso e la libertà di pensiero. La costruzione è una denuncia contro tutte queste violazioni, ma anche un monito a farsi forza della propria storia e passato, per poter vedere con speranza il futuro

“Battiato. Eterni orizzonti” di Michele Deledda

La costruzione è un omaggio all’artista Franco Battiato. L’autore lo rappresenta prendendo spunto dalla copertina dell’album “La voce del padrone”. Ma in questo caso ha le sembianze di un angelo, seduto su un cammello alato. A fare da sfondo un grande giradischi.

“E’ polvere di sole” di Michelangelo Francesconi

“E’ polvere di sole che fa tornare a ridere il Pierrot” afferma una celebre canzone della tradizione del Carnevale di Viareggio. Ed è la metafora perfetta della nostra vita. Nei momenti difficili ci sentiamo come il Pierrot, ma basta un po’ di polvere di sole per affrontare gli ostacoli con leggerezza, per far tornare a ridere il Pierrot

“Il rogo della satira” di Serena Mazzolini

Il tema della costruzione è la satira, oggi messa sempre più in discussione e additata. Secondo l’autrice c’è una tendenza all’autocensura, in società mediatica sempre più polemica su qualsiasi argomento. Per questo è raffigurata come una strega della tradizione spagnola, messa al rogo.

“Se ci credi, niente è impossibile!” di Lorenzo Paoli

Non esistono ostacoli che non si possano superare o mostri che non si possano sconfiggere. Ce lo dimostra Bebe Vio, la pluricampionessa olimpica che, nonostante il destino l’abbia messa a dura prova non ha mai perso la voglia di combattere, diventando un vero e proprio esempio da seguire. Un’eroina moderna che con la forza del sorriso riesce a vincere le insidie più tremende.

“Verso l’infinito e oltre!” di Andrea Scaccianoce

Verso l’infinito e oltre è la direzione degli interessi scientifici dell’uomo. Lo dimostra anche il milionario Jeff Besoz, creatore di Amazon, con il suo interesse ad andare oltre i confini dell’orbita terrestre per portare l’uomo verso una idea dell’infinito come meta turistica e oltre come utopico sogno di immortalità. Nella costruzione l’autore lo immagini nei panni dello space ranger di Toy Story

“Rise” di Edoardo Spinetti

La fenice rappresenta la morte e la resurrezione. Ma oggi anche la resilienza, cioè la capacità di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà. La costruzione vuole dunque essere un simbolo di speranza e forza per tutti e di rinascita dalle proprie ceneri.

“To bit or not to bit?” di Alessandro Vanni

Gli sbalorditivi progressi nel campo delle intelligenze artificiali sono sotto gli occhi di tutti, ma quale futuro ci riserva il produrre macchine sempre più in grado di comprendere desideri e ambizioni dell’essere umano? Protagonista della costruzione un robot in posa amletica che medita sull’ormai sottile confine tra automa ed essere senziente.

Svelato anche il manifesto con le date dei corsi, quando sui viali a mare tornaranno a sfilare le opere allegoriche.

Manifesto carnevale viareggio 2022

 

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