Roberto Castello porta Inferno sul palco del Giglio

Venerdì l'atteso spettacolo di danza firmato Aldes

Lo spettacolo Inferno, firmato da Roberto Castello di Aldes, annunciato come secondo titolo della stagione di danza 2021-2022 del Teatro Del Giglio di Lucca e non andato in scena nella data prevista – l’8 gennaio – causa malattia di alcuni componenti della compagnia, è stato riprogrammato per venerdì (22 aprile) alle 21. Il pubblico già in possesso di biglietto per lo spettacolo o di abbonamento alla stagione di danza manterrà inalterato il proprio posto a teatro. I posti ancora disponibili per la nuova data sono in vendita alla biglietteria del Teatro del Giglio e su TicketOne.it.

Prima di giungere in prima regionale sul palcoscenico del Teatro del Giglio, Inferno ha debuttato in prima assoluta, nel novembre dello scorso anno, al Romaeuropa Festival e in prima internazionale al Théâtre des 13 vents – Centre Dramatique National di Montpellier, ambedue enti coproduttori dello spettacolo assieme al centro coreografico nazionale di Nantes e Palcoscenico Danza – Fondazione Tpe, riscuotendo un importante successo di pubblico e di critica.

In ordine di tempo Inferno è l’ultimo progetto artistico firmato da Roberto Castello, tra i coreografi che hanno fondato la danza contemporanea in Italia. Nei primi anni ‘80 Castello danza a Venezia nel Teatro e danza La Fenice di Carolyn Carlson, dove realizza le sue prime coreografie. Nel 1984, è tra i fondatori di Sosta Palmizi. Nel 1993 fonda Aldes. Premio Ubu nel 1986, nel 2003 e nel 2018 (Il Cortile, Il migliore dei mondi possibili, progetto Aldes). Dal 1996 è curatore di varie manifestazioni e rassegne e, dal 2005 al 2015, è stato docente di coreografia digitale all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. A partire dal 2008, con Aldes, cura il progetto Spam! rete per le arti contemporanee nella provincia di Lucca, ospitando residenze, una programmazione multidisciplinare di spettacoli, workshop, attività didattiche, incontri. Nel 2017 crea e cura il blog 93% – materiali per una politica non verbale una piattaforma di riflessione, confronto, e scambio di materiali sul linguaggio non verbale. Durante la sua carriera, collabora, tra gli altri, con Peter Greenaway, Eugène Durif, Rai3 / Fabio Fazio e Roberto Saviano, Studio Azzurro.

Il titolo dello spettacolo, insieme inquietante ed evocativo, viene così esplicato dalla Compagnia: “L’inferno, nella cultura occidentale, è il luogo dell’immaginario che più ha offerto spunti a predicatori, illustratori, pittori, scultori, narratori, registi, musicisti. È il luogo dell’espiazione delle colpe morali e materiali in cui i malvagi vengono puniti e il bene trionfa sul male. È il luogo del sovvertimento e del caos nella cui rappresentazione tutto può coesistere. Ma sarebbe poco credibile oggi una rappresentazione del male come regno di un diavolo sulfureo munito di coda, corna e forcone. L’Inferno è qui, e assomiglia molto al Paradiso. È ciò che spinge a fare ogni sforzo per apparire ogni momento più bravi, più giusti, più belli, più forti, più attraenti, più responsabili, più umili, più intelligenti, che spinge a competere per ottenere gratificazioni morali, sociali, economiche, affettive. Di qui l’idea di Inferno, una tragedia in forma di commedia – seducente, piacevole, coinvolgente, brillante e divertente – sull’invadenza dell’ego”.

Informazioni e acquisti su www.teatrodelgiglio.it

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