Una mostra racconta l’amicizia tra Bruno Cordati e Andrea Cabrelli foto

L'esposizione alla sede della Fondazione Ricci

Il tempo della guerra e il tempo della vita. Bruno Cordati, il Ritratto di Cesira e l’amicizia con Andrea Cabrelli. Si terrà dal 27 maggio al 25 giugno prossimi alla Fondazione Ricci Ets di Barga in via Roma la mostra dedicata alla vicenda umana di due barghigiani, Bruno Cordati e Andrea Cabrelli, l’uno artista riconosciuto ed amato, un “ragazzo del ‘90” appartenente alla generazione di autori come Magri e Vittorini “nati all’ombra di Pascoli”, l’altro pontremolese ma barghigiano di adozione.

La mostra è organizzata dalla Fondazione Ricci Ets, dagli eredi Cordati e dall’Istituto storico lucchese sezione di Barga, con il patrocinio del Comune di Barga e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ed espone anche le incisioni di Swietlan Kraczyna Omaggio a Bruno Cordati.

30 le opere di Cordati esposte, insieme a una selezione di oggetti personali, 5 quelle di Krazcyna: si tratta di materiali provenienti dalle collezioni della famiglia Cordati e da collezioni private. La curatela della mostra è a 6 mani in collaborazione con gli eredi Cordati: Cristian Ricci ha curato la parte relativa al Cordati decoratore; Anna Maria Zampolini gli aspetti del rapporto tra Cordati e Cabrelli; Marzia Ratti, oggi assessore alla cultura del Comune di Ameglia, già direttrice del settore musei e biblioteche del Comune di La Spezia, ha curato la scelta delle opere e contribuito alla raccolta e alla sistematizzazione dei materiali che saranno digitalizzati e fruibili al pubblico grazie al sito web dedicato all’artista, promosso e tenacemente voluto dalla figlia Luigia Cordati Rosaia e da suo figlio Bruno: www.brunocordati.it.

“Bruno Cordati è uno dei grandi protagonisti dell’arte barghigiana del Novecento insieme a Alberto Magri, Adolfo Balduini e Umberto Vittorini – spiega Marzia Ratti nel testo introduttivo alla mostra -. La sua pittura spazia dal primo al secondo Novecento con una vasta produzione che, nel suo insieme, rispecchia l’evoluzione del linguaggio artistico, passato dalle raffinatezze figurative novecentiste alle sofferte composizioni del secondo dopoguerra, nelle quali la figurazione, mai del tutto abbandonata, soggiace a un trattamento materico e gestuale di derivazione informale e diventa espressione della poetica del pittore. Le opere esposte in questa mostra non rispecchiano la complessità e la completezza dell’iter artistico del pittore, ma costituiscono un affondo sul suo periodo giovanile e sulle vicende personali vissute tra la Grande Guerra, cui prese parte come ufficiale di fanteria, e il ritorno a Barga”.

Le opere in mostra sono volutamente incentrate sui ritratti di ragazzi e ragazze. L’opera scelta per locandina, il Ritratto di Cesira, è un punto di sintesi sia della fase della vita in cui si sono conosciuti i due, (22 e 25 anni), sia nella condivisione di aspetti familiari della vita da adulti (ritratti dei figli, decorazione della casa), testimonianza del rapporto tra le due figure.

Si tratta della prima mostra su Cordati dopo l’ultima a Sofia nel 1990 e si tratta di un altro dei filoni di scoperta e ricostruzione storica nati in seno alla mostra La nuova Barga: architettura e arti decorative tra Liberty e stile eclettico, frutto di diversi anni di ricostruzione storica e documentazione fotografica e che ha coinvolto oltre 130 famiglie e ha visto più di 70 persone portare documenti e informazioni da archivi privati. Proprio grazie a questa ricchezza documentaria, tutta accessibili nelle oltre 400 pagine di catalogo, è stato anche possibile ipotizzare l’attribuzione di diverse decorazioni interne all’artista che ha decorato il villino Cabrelli, oggi Romano.

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