In Sala Tobino l’antologia poetica sulla strage di piazza Fontana e l’anarchico Pinelli
Appuntamento domani (13 dicembre) alle 17 organizzato dal comitato Anpi di Lucca
Domani (13 dicembre) si terrà in Sala Tobino a Palazzo Ducale alle 17 la presentazione dell’antologia poetica Piazza Fontana. La strage e Pinelli: La Poesia non dimentica.
Angelo Gaccione, poeta, scrittore, drammaturgo, è il curatore della raccolta di queste poesie, che – a cinquantaquattro anni da quell’atto criminale ed eversivo – recuperano la memoria della strage di Piazza Fontana (17 morti e 88 feriti) e ciò che ha significato per il paese.

“Si ricorderà – dice il presidente del comitato Anpi di Lucca, Romano Zipolini, che organizza l’evento – la morte di Giuseppe Pinelli, l’anarchico diventato il capro espiatorio, unitamente all’anarchico Pietro Valpreda, di una strategia finalizzata allo stravolgimento della nostra democrazia. Gli anarchici e, con essi, tutto il movimento democratico, furono le vittime sacrificali di un atto criminale di intollerabile violenza, ma anche di indagini sviate, a vari livelli, da protezioni inconfessabili, da coinvolgimenti di apparati dello Stato, che tramarono, mentirono e perseguirono, assieme, il fine terroristico di ingenerare paura nella popolazione, per impedire ogni processo di cambiamento. Si coprirono, così, i veri criminali, che la strage l’avevano eseguita e, soprattutto, coloro che avevano progettato e sostenuto quel piano di matrice fascista. Quella strage dette inizio alla cosiddetta strategia della tensione. Il movimento democratico – pur spiazzato da quelle accuse e da quel dramma – reagì prontamente e subito si avvide dell’esistenza di un progetto “politico” eversivo, che vedeva, come esecutori materiali, gli appartenenti a cellule fasciste, e, come ispiratori, eversori di vario livello, anche internazionale e sovra nazionale. Solo attraverso inenarrabili difficoltà, e con il decorso di troppi e lunghi anni, la magistratura italiana riuscì a incriminare gli autori di quella strage (e di molte stragi, che ne seguirono) e ad evidenziare i legami criminali con livelli politici, massonici, statali e ultranazionali”.
“Questa raccolta di poesie – conclude – si contrappone ad ogni intento di insabbiamento e consente di esplorare vicende vive nella nostra memoria collettiva, che lasciano ancora troppe ombre sulla nostra storia“.


