L’artista Simone Chelini espone ‘Sumud’ alla Confraternita dei Legnaioli




Il titolo è una parola palestinese che significa resilienza. Fruibile al pubblico fino al 3 giugno, dalle 10 alle 20: l’ingresso è libero
Dal pomeriggio di oggi (20 maggio), si può visitare alla Confraternita dei Legnaioli (chiesetta San Benedetto in Gottella, piazza Bernardini) la mostra personale dell’artista Simone Chelini dal titolo Sumud.
In mostra nuovi dipinti su tela fra astratto e figurativo e su supporti di recupero, tecniche miste ed incisioni dell’artista lucchese. Il titolo della mostra, Sumud, è una parola palestinese che significa resilienza, resistenza pacifica.

Chelini, classe 1971 di Barga, è conosciuto come Dipintore e nel mondo musicale come dj Jonny Mo. Cresciuto a Segromigno in Monte, si è diplomato al liceo linguistico lucchese. Nel 2009 decide di dare una svolta importante alla sua vita precedente lavorativa per seguire le sue autentiche passioni: la pittura e la musica. Inizia così ad esporre le sue opere nei vari mercatini artigianali e artistici come fa oggi al Meraki Market.
Chelini è noto anche per la ex latteria diventata dal 2016 al 2020 sua galleria espositiva Mo’Room nel centro storico in via della Zecca. Nel tempo periodicamente propone nuove esposizioni locali dove si possono ammirare sue nuove creazioni ed opere artistiche.

L’artista dipinge fra le altre cose il legno cercando tramite esso ispirazione dalle storie che quell’oggetto evoca in lui. I volti enigmatici, i paesaggi mossi e talvolta astratti o personaggi e figure in stile libero danno vita a delle opere su vari supporti con un inconfondibile stile artistico che si caratterizza nel panorama lucchese. E che viene molto apprezzato dal pubblico straniero come del resto lo era anche lo spazio espositivo Mo’Room.

Con appositi strumenti sui supporti di recupero dove lavora anche con l’uso di spatole e dipinge con il tocco creativo ma deciso e vivo del pennello, dona freschezza ai volti e ai soggetti. Mentre sempre gli oggetti e le figure stilizzate diventano così emblematici protagonisti domestici. La mostra rimarrà visitabile fino al 3 giugno ore 10-20. Ingresso libero.
“Il messaggio che con le mie opere cerco di dare – rivela Chelini – come si evince anche dalla parola Sumud è in qualche modo una resistenza che mi sta a cuore in modo pacifico verso quello che in questi ultimi tempi sta accadendo di tragico nella terra dei palestinesi. Un qualcosa che vorrei contribuisse a far tendere alla pace quelle persone e quella terra, colpiti continuamente e costantemente dalla guerra, grazie al forte potere dell’arte”.
