Dodici giovanissimi ‘chef’ con il corso Lucullo foto

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Passione, impegno e soprattutto tanta voglia di rivincita. Dopo ben due anni di lezioni e di stage effettuati in alcune delle più rinomate strutture ricettive della città si è finalmente concluso il corso di formazione per addetti alla cucina che in questa edizione ha contato ben 12 nuovi ‘piccoli chef’. Il corso, denominato Lucullo e finanziato dalla Regione Toscana tramite un fondo sociale europeo e gestito dalle agenzie formative So&Co, Cescot Toscana Nord, Sogeseter e Sogesa 2000, oltre all’alto livello dei suoi insegnamenti e dei formatori ha avuto anche un obiettivo speciale: rimettere in gioco ragazzi giovanissimi che, per vari motivi, hanno abbandonato gli studi. E così, dopo bocciature, delusioni o semplice mancanza di mettersi per ore a testa bassa sui libri, c’è chi questi ragazzi li ha presi per mano e gli ha fatto imparare un vero e proprio mestiere. Gli attestati della qualifica sono stati consegnati questa mattina (30 marzo) alla presenza dei ragazzi, del tutor Delio Barbato e dei formatori che hanno seguito i ragazzi al ristorante Gli orti di via Elisa di Samuele Cosentino, consigliere comunale di SiAmo Lucca ed ex presidente dell’associazione Andare oltre si può. 

I contenuti del corso, dalla messa a livello per il recupero delle competenze di base alle discipline più tecnico professionali, hanno riguardato anche l’approvigionamento e stoccaggio delle materie prime, la normativa sulla somministrazione degli alimenti e sull’igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro, attrezzature, strumenti e utensili, marketing, comunicazione e, ovviamente, la preparazione di pasti e composizione del menù. Un corso a 360 gradi, quello Lucullo, che ormai da anni vanta di aver creato piccoli grandi mostri della cucina: è il caso, ad esempio, del ristorante Gli orti di via Elisa che tra il suo staff ha accolto, dopo ore e ore di tirocinio, ben due ragazzi provenienti dal corso. Fiorello, diplomato lo scorso anno, dopo mesi di aiuto cuoco adesso è il primo chef della cucina e Daniel, appena qualificato, vuole seguire la stessa strada: “Sono venuto qui con mio padre dall’Albania – racconta Daniel, 18 anni, che adesso lavora in cucina – poi lui è tornato a casa e io sono rimasto qui a Lucca, vivendo in una comunità. A scuola ho frequentato solo pochi mesi e quando ho visto che c’era questo corso ho voluto provare. Non sono fatto per lo studio, mi piace più la pratica, e questo corso mi sembrava adatto a me. Il mio sogno è quello di tornare in Albania dalla mia famiglia e di aprire un ristorante tutto mio, ovviamente con cucina italiana”.
Dei 12 allievi che lo scorso 14 marzo hanno ottenuto la qualifica 5 già lavorano ed altri 3, invece, sono in fase di ingresso nel mondo del lavoro.
I ragazzi, prima di sostenere gli ultimi esami, hanno avuto 2100 ore di lezione – suddivise in due anni e 735 ore di cucina con 630 ore di stage. Una vera e propria scuola alternativa che li ha tenuti impegnati almeno 40 ore la settimana.
“Sono stati due anni intensi – ha spiegato una delle insegnanti, Esmeralda Giampaoli – anni in cui si è creato un bellissimo legame e in cui abbiamo potuto vedere il grande cambiamento e di crescita personale dei nostri ragazzi. E’ importante valorizzare corsi come questo perchè davvero molto valido e oltre a creare nuove piccole famiglie dà un’ottima preparazione: in tantissimi hanno trovato lavoro e, alla fine, il nostro obiettivo era proprio quello”. 

Giulia Prete

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