Tutto esaurito a Cagliari per la Butterfly prodotta dal Giglio

I rapporti tra il teatro del Giglio e il Lirico di Cagliari si consolidano e si intensificano nel nome di Giacomo Puccini e delle sue opere: dopo La fanciulla del West, che ha visto i due teatri fare fronte unito nella coproduzione Italia-Usa dell’opera americana del ,aestro, l’allestimento di Madama Butterfly, realizzato dal teatro del Giglio nel 2004 per il centenario dell’opera, figura oggi con otto recite nella stagione lirica e di balletto 2018 dell’ente lirico cagliaritano.

Gianni Del Carlo (amministratore unico del Giglio), presente a Cagliari il 6 aprile per la prima dello spettacolo, afferma: “Il recentissimo incontro con i vertici del Lirico di Cagliari, in occasione della prima di Butterfly, mi ha rafforzato nella consapevolezza di quanto il Teatro del Giglio sia sempre più riconosciuto e accreditato come punto di riferimento imprescindibile per la produzione e la co-produzione delle opere di Giacomo Puccini. Ai nostri partner storici, che sono i teatri di Ravenna, Piacenza, Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Novara, Bergamo, Pisa e Livorno, si aggiungono realtà nazionali e internazionali di altissimo livello, in un percorso virtuoso che mette al centro del teatro d’opera pucciniano in Italia e all’estero il Giglio di Lucca, casa teatrale di Giacomo Puccini”:
Le otto recite in cartellone a Cagliari fino al 15 aprile e le due anteprime che le hanno precedute, hanno già registrato il “tutto esaurito”, così come avvenne a Lucca nel 2004, quando l’opera fu molto apprezzata sia dal pubblico che dalla critica. Butterfly è in scena al Lirico con la direzione musicale di Donato Renzetti e la regia di Aldo Tarabella, e un cast che impegna, nei ruoli protagonistici, Amarilli Nizza e Karina Flores (Cio-Cio-San), Massimiliano Pisapia e Mikheil Sheshaberidze (F. B. Pinkerton), Filippo Polinelli e Giovanni Guagliardo (Sharpless), Rossana Rinaldi e Olesya Berman (Suzuki). La messinscena di Madama Butterfly è firmata per le scene da Christoph Wagenknecht e per i costumi di Catherine Voeffray (ripresi e curati per l’occasione da Rosanna Monti); luci di Marco Minghetti, coreografia di Luigia Frattaroli.

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