‘Autobiografia di un picchiatore fascista’ fa il pieno al Cred

Ha registrato una grande partecipazione la rappresentazione di Autobiografia di un picchiatore fascista andata in scena martedì scorso al Cred.
L’attore Marco Brinzi, nel monologo da lui ideato e al quale sta tuttora lavorando in modo sperimentale, interpreta Giulio Salierno, attivista di spicco del Movimento sociale italiano romano degli anni Cinquanta. Condannato a trent’anni di reclusione per omicidio a scopo di rapina nel corso di un diverbio a seguito del quale uccide un ragazzo che aveva resisto al furto della sua auto nel quartiere di Roma Eur, Salierno fugge in Francia dove si arruola nella Legione Straniera ma viene catturato dall’Interpol e imprigionato in Algeria. In carcere l’ideologia fascista che lo aveva animato fino a quel momento comincia a vacillare e il percorso di trasformazione giunge a compimento nelle carceri italiane dove Salierno sviluppa una nuova coscienza politica.

Il monologo di Brinzi, inserito dall’amministrazione comunale nelle celebrazioni per la Liberazione, è stato seguito la mattina del 24 aprile da 6 classi quarte e quinte dell’istituto Paladini e Giorgi, con oltre 200 studenti presenti. Al termine dello spettacolo, grazie alle domande venute direttamente dagli studenti, si è sviluppato un importante dibattito su che cosa abbia rappresentato il fascismo storicamente e su che cosa sia il fascismo oggi, dibattito al quale hanno preso parte l’attore Brinzi stesso, l’assessora alla continuità della memoria storica Ilaria Vietina, il consigliere comunale Renato Bonturi e la presidente di Anpi – sezione di Lucca, Rosalba Ciucci. La sera, alle 18, lo spettacolo è stato replicato per il pubblico lucchese: per l’amministrazione comunale erano presenti il sindaco Alessandro Tambellini, il presidente del consiglio comunale Francesco Battistini e il consigliere comunale Roberto Guidotti.
“Avere portato all’attenzione delle scuole lucchesi il monologo tratto dall’autobiografia di Salierno – commenta l’assessora alla continuità delle memoria storica Ilaria Vietina – è stato un modo qualificante per celebrare la festa della Liberazione. Ho molto apprezzato il confronto che si è instaurato con gli studenti, che è stato sollecitato dalla rappresentazione coinvolgente di Brinzi e che ha evidenziato come da parte dei giovani ci sia la volontà di capire in maniera diretta e senza infingimenti di sorta i fatti della storia e quelli della nostra attualità”.

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