Fioramonti e Chiti al Festival economia e spiritualità: “Una nuova economia con l’uomo al centro”

“No all’abbraccio mortale tra economia e finanza. Devono essere recuperati i valori che pongono l’uomo al centro di un sistema economico di cui egli è di nuovo protagonista e non vittima”. È l’appello forte che parte dal Festival dell’economia e della spiritualità, oggi (15 settembre) a Lucca, nell’anniversario del fallimento della Lehman Brothers e dell’inizio della drammatica crisi che ha travolto imprese e famiglie in tutto il mondo. “Il laboratorio del Festival – annunciano Francesco Poggi e Guidalberto Bormolini, inventori e direttori dell’evento – sta mettendo a punto un appello su questi temi che nelle prossime ore sarà inviato a economisti e imprenditori”.

Può esserci un futuro per un’economia libera dai condizionamenti della finanza? Per uno sviluppo più umano? Sciolti dalle strette casacche dell’appartenenza politica a questa domanda hanno provato a rispondere Lorenzo Fioramonti, studioso ell’era post crescita oltre che sottosegretario all’Istruzione del Governo Conte in quota M5S, e dei padri e l’uomo di punta del Pd toscano Vannino Chiti, che negli ultimi anni si è dedicato anche problemi legati alla globalizzazione.
“La crisi economica del 2008, come quella del ’29, poteva essere una grande occasione per ripensare l’economia, ma l’abbiamo persa – spiega Fioramonti -. Occorre superare il nostro modello di crescita e andare oltre il Pil. È necessario immaginare un modello di sviluppo diverso, capire che non si può crescere a scapito dell’ambiente e del benessere delle persone. Abbiamo bisogno di nuovi indicatori. In Italia abbiamo fatto un buon lavoro, l’Istat nel 2017 ha prodotto una batteria di indicatori che si chiama benessere equo e sostenibile e che ci mette in condizione di intraprendere politiche diverse. Qual è il problema? Che questi indicatori devono essere condivisi a livello europeo”.
Determinato anche il punto di vista di Vannino Chiti. “Oggi più che mai occorre che la politica guardi oltre i conflitti e le polemiche di tutti i giorni. Occorre ritrovare valori condivisi per ritrovare e affrontare i problemi delle persone. Un nuovo ruolo per l’economia reale, il clima e il consumo delle risorse, le migrazioni e la riduzione della povertà. Su questi temi dobbiamo misurarci”.
Chiti si pone sulla stessa lunghezza d’onda del sottosegretario M5S anche riguardo al superamento del Pil come unico misuratore. Secondo Chiti, che ha richiamato anche il monito di Carlo Azeglio Ciampi, indicatori come il lavoro, l’occupazione e la riduzione della povertà devono far parte di un nuovo modo di guardare all’economia.
Domani (16 settembre) ultima giornata per il Festival, chiude alle 18 l’attrice Claudia Koll che in dialogo con Francesco Poggi porterà la sua testimonianza di cambiamento: dall’apparire all’essere.
Ma il dibattito verte sui temi della Laudato sì, l’enciclica di Papa Francesco. Nel pomeriggio (ore 14,30) il confronto, moderato da Piero Ceccatelli de La Nazione, è tra Francesco Bicciato (Forum della finanza sostenibile), Maurizio Pallante (saggista ed ecologista) e Claudio Kofler (senior advisor di Nummus). La mattina, dalle 11, 30, c’è una tavola rotonda – modera Maria Cristina Carratù di Repubblica – a cui partecipano Flavio Felice, presidente del Toqueville Acton Centre studies, Antonio Magliulo dell’Università di Roma, Mario Biggeri dell’Università di-Firenze, Giannozzo Pucci, ecologista e Marco Bartoletti, presidente della BB Holding, un’azienda toscana ad alto valore di scelte etiche. E dalle 16 alle 19,30 anche una serie di dialoghi: tra Folco Terzani e Guidalberto Bormolini, Alessandro Barbano e Luca Michelini, Luigino Bruni e Giuseppe Conti.

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