A Lucca torna Bright, la notte dei ricercatori

Saranno oltre cinquecento i ricercatori coinvolti nel vasto e articolato programma di iniziative che porterà di nuovo la ricerca e la scienza nelle piazze delle città della regione il prossimo 28 settembre, quando tornerà l’appuntamento con Bright, la Notte delle ricercatrici e dei ricercatori in Toscana che si svolge in contemporanea in tutta Europa. Grazie a un lavoro di squadra collaudato, i ricercatori mostreranno al pubblico il loro lavoro e sveleranno i segreti dei laboratori, portando nel cuore delle città la ricerca con attività dedicate alla scienza, alla letteratura, alla storia, alle materie sociali e politologiche. Nelle varie iniziative sarà coinvolta anche l’istituto di alti studi Imt e l’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr ospitato a villa Borbone a Viareggio.

“Un’occasione importantissima – spiega la vice presidente della Toscana, Monica Barni – per mettere in evidenza il loro ruolo fondamentale e come la ricerca abbia a che fare con la vita di tutti i giorni e sia essenziale per la società. E non riguarda solo le scienze più dure ma anche quelle più morbide e umanistiche, che ugualmente possono far ricorso alla tecnologia: una contaminazione che produce avanzamenti”.
Così ricercatori e ricercatrici sono pronti a scendere in piazza e tra la gente, per incuriosirli e farli innamorare della scienza: con auto intelligenti e modellini di eruzioni o tsunami, schermi in 3D per visite virtuali ad aree archeologiche, mani ed arti robotici, la scienza nella musica e a teatro, ma anche in cucina, negli alimenti o nell’apprendimento delle lingue. 
“Non un festival della scienza appunto ma dei ricercatori” sottolinea il rettore di Pisa, Paolo Mancarella. “Uno degli otto eventi nazionali finanziati dalla Ue” ricorda Tarcisio Lancioni, rappresentante dell’università di Siena e responsabile scientifico di Brigh2018. 
“Un’occasione – aggiunge il rettore di Firenze, Luigi Dei – in cui far brillare i lumi della ragione dell’illuminismo che ancora non si sono spenti, in un mondo dove tutti invece sembrano voler essere esperti di ingegneria, ponti strallati, ogm e vaccini e che ha bisogno di ragionevolezza”.
Promosso dalla Regione Toscana e coordinato dall’università di Siena, l’evento vede la partecipazione delle università di Firenze e Pisa, dell’università per stranieri di Siena, della scuola superiore Sant’Anna, della scuola Normale superiore e della Scuola Imt alti studi di Lucca, insieme al Cnr (area della ricerca di Pisa), l’Istituto nazionale di fisica nucleare e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Sezione di Pisa). 
Tutte le discipline, nessuna esclusa, parteciperanno alla festa, molto attesa. Gli eventi si svolgeranno ad Arezzo, a Calci, a Cascina, a Firenze, a Grosseto, a Portoferraio all’Isola d’Elba, a Livorno, a Lucca, a Pisa, a Pontedera, a Portoferraio, a Prato, a Siena e a Viareggio. 
Ci sarà così spazio per la citizen scienze, progetti dove i cittadini collaborano nella raccolta di dati che riguardano il mondo naturale e che spetterà poi a scienziati professionisti analizzare. L’indagine in questo caso riguarderà i cambiamenti climatici e il progetto Polli-Bright in particolare, sull’impollinazione degli insetti, che si avvarrà di una collaborazione con le scuole. 
Anche l’anno europeo del patrimonio culturale sarà uno temi esplorati durante la notte, insieme al cinema e allo sport che parteciperanno come nuovi protagonisti del racconto dell’affascinante lavoro di ricerca. 
I programmi per ogni città sono pubblicati sul sito dedicato, www.bright-toscana.it, ed è possibile seguire le anticipazioni e gli aggiornamenti su Facebook e Twitter.
La notte dei ricercatori in Toscana è un progetto finanziato dal programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020.

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