Nuova mostra all’Emotional Space dei vivai Marino Favilla

Cambio della guardia per gli artisti in esposizione a GreenheArt, l’Emotional Space dei Giardini Marino Favilla. Venerdì (19 ottobre) alle 21,30 sarà inaugurata la nuova mostra dal titolo Il segreto del tempo, prodotta da Mviva, con opere a tema del fotografo Sergio Fortuna, dello scultore Paolo Staccioli e della pittrice Maria Stuarda Varetti. Durante la serata il curatore Maurizio Vanni presenterà gli artisti e le loro opere attraverso un talk show.

Il concetto del “tempo” è un argomento suggestivo e profondo su cui si sono confrontati i tre artisti toscani, ognuno utilizzando il proprio mezzo espressivo. “Non possiamo negare – sottolinea Vanni – che la percezione che abbiamo del tempo determina il nostro modo di pensare, di essere e di fare: ad esempio, il solo fatto di credere che la nostra vita abbia un tempo limitato, oltre il quale nulla esiste, incide notevolmente sulle nostre modalità di rapportarci ai valori dell’esistenza. La nostra vita si basa su concezioni relative al concetto di tempo”.
Sergio Fortuna è consapevole della difficoltà di percepire il tempo di per sé, avulso dalla realtà e dalla serena quiete di tutte le cose. Nei suoi scatti è possibile percepire il moto del tempo che passa, che ci avvolge, che ci consente di compiere salti dimensionali, che ci illude e ci fa piangere, che ci induce a compiere azioni contraddittorie se legate alla rincorsa dei nostri sogni. Con la sua simbiosi tra scatto fotografico tradizionale (tempo passato) e contaminazione digitale (tempo futuro) giunge a immagini di sintesi in grado di trasformare gli atomi invisibili di un soggetto ancora riconoscibile in ulteriori aspetti della realtà.
Paolo Staccioli è cosciente che può rivolgersi al tempo per comprendere in modo razionale il “qui e ora”, oppure per capitalizzare l’occasione favorevole, quello stato di grazie che gli permette di narrarne visivamente l’essenza attraverso forme solo all’apparenza prevedibili. Staccioli è un artista che ha il coraggio di meditare sul tempo che passa, senza timore, arrivando a immaginare una dimensione dove le coscienti illusioni cadono lasciando il posto a forme credibili. Una lenta e marziale danza del tempo che si realizza con opere a tuttotondo che viaggiano nel tempo attraverso la memoria e il sogno.
Maria Stuarda Varetti non cerca risposte dal tempo, non intende indagare il passato e non teme il suo scorrere, ma va alla ricerca di ogni minima zona che sfugge alla distratta normalità del senso quotidiano: l’essenza delle cose la si può incontrare ovunque e in qualunque momento. Il presente fugge di fronte all’essere che è già stato o non è ancora. Nei suoi lavori passato, presente e futuro ci mostrano un sé che è assenza, mancanza e svolge una funzione nullificante finché il timore di perderci ci porta ad attribuire un senso razionale a tutto. In fondo basta dare il nome a una cosa per farla esistere.
L’esposizione resterà visibile al pubblico con ingresso libero durante gli orari di apertura di GreenheArt fino al 7 gennaio.

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