Capodanno al Giglio, un concerto da… 200 candeline

Sono partite all’insegna di un grande successo le celebrazioni per i duecento anni del teatro del Giglio. Tutto esaurito e grandissimo successo di pubblico, infatti, ha riscosso il Concerto di Capodanno: protagonisti Valentina Boi, Samuele Simoncini e l’Orchestra Filarmonica Pucciniana diretta dal maestro Carlo Bernini. L’evento è stato salutato da lunghi applausi al termine di ogni brano, a conclusione del concerto, con ripetute e calorosissime richieste di bis. Il concerto di Capodanno 2019 assume, all’interno della programmazione del Giglio, un importante valore simbolico, inaugurando l’anno delle celebrazioni per i duecento anni del teatro: nato nel 1675 come teatro pubblico, il Giglio deve il suo attuale nome a Maria Luisa di Borbone-Parma, sovrana della città di Lucca, che nel 1819, con decreto del 22 settembre, scelse di dare al teatro il nome di Giglio, richiamando così il fiore che adorna lo stemma gentilizio borbonico.

Dopo gli auguri e i saluti iniziali del sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, accompagnato sul palcoscenico dall’amministratore unico del teatro, Giovanni Del Carlo e dal direttore generale Manrico Ferrucci, la parola è passata agli artisti, Valentina Boi, Samuele Simoncini e l’orchestra Filarmonica pucciniana, diretta dal Maestro Carlo Bernini, che hanno offerto al pubblico intensi momenti di musica con arie e duetti da Il paese del sorriso (Dein ist mein ganzes Herz), La vedova allegra (Tace il labbro, Vilja) di Franz Lehár e da Gianni Schicchi (O mio babbino caro) di Giacomo Puccini. Non sono mancati i brani strumentali affidati alla bacchetta di Bernini e all’Orchestra Filarmonica Pucciniana: l’Intermezzo di Manon Lescaut, di Puccini, le Suite, dalle colonne sonore composte da Nino Rota per i film Il Gattopardo di Visconti e per Otto e mezzo e Amarcord di Fellini e i tradizionali valzer viennesi di Johann Strauss II, An der schönen blauen Donau, op. 314 (Sul bel Danubio blu) e Frühlingsstimmen op. 410 (Voci di Primavera). Al termine del concerto, il cui programma si chiudeva con le melodie del Maestro Giacomo Puccini, la celeberrima aria di Calaf da Turandot, Nessun dorma e il duetto O soave fanciulla, da La bohème, Valentina Boi, Samuele Simoncini e Carlo Bernini con l’Orchestra Filarmonica Pucciniana, ripetutamente chiamati sul palcoscenico, hanno concesso due bis, eseguendo i brani più amati e attesi dal pubblico del Capodanno, la Marcia di Radetzky di Johann Strauss e il duetto Libiam ne’ lieti calici da La traviata di Giuseppe Verdi, quest’ultimo, a grandissima richiesta, ulteriormente bissato. 

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