Francigena, un press tour alla scoperta di percorsi alternativi

Un fascio di sentieri, di tracce e piste battute nei secoli dal passaggio dei viandanti caratterizzato da deviazioni che solitamente convergevano in corrispondenza di borghi e di ospitali dove trovare alloggio. È questa la via Francigena che sarà presentata durante un press tour in programma per lunedì (25 febbraio) dove verrà proposto un percorso alternativo della tappa 29. Il fascino del percorso è dato anche dall’importante presenza di vie d’acqua che contraddistinguono il paesaggio e che hanno marcato con radici profonde la tradizione dei territori tra Altopascio, Ponte Buggianese e Fucecchio. Il press tour proporrà a giornalisti e operatori un’esperienza in cammino nell’itinerario alternativo in fase di studio e di approvazione dall’Associazione europea delle vie Francigene.

Il percorso partirà dall’ospitale dei pellegrini di Altopascio, borgo nato proprio intorno a un’ospitale fondato nell’XI secolo dai monaci dell’ordine dei Cavalieri del Tau, per poi raggiungere la riserva naturale del lago di Sibolla, una zona umida di grande interesse per le specie vegetali. Il tracciato originale segue gli argini dell’emissario del Sibolla fino a giungere, nel Comune di Ponte Buggianese, alla struttura della dogana del Capannone, oggi ristrutturata come ostello del pellegrino. L’imponente edificio è del XVI secolo e rappresentava inizialmente un posto strategico di frontiera fra gli stati di Firenze e Lucca, in particolare grazie alla navigabilità dei canali del Padule che collegavano commercialmente la Valdinievole con il fiume Arno.
A poca distanza dalla dogana del Capannone si trova l’imbarco dove inizierà il tratto di navigazione previsto durante il press tour con i tipici “barchini” del Padule di Fucecchio, la più grande area umida interna italiana. Gli acquitrini e i canali del Padule sono ricchi di un grande patrimonio naturalistico: oltre alla flora, vi trovano riparo centinaia di specie d’uccelli ed costituisce una tappa fondamentale delle rotte migratorie. Non va dimenticata la varietà di animali acquatici e la tradizione antica legata alla pesca nel Padule che lo stesso Cosimo I dei Medici decise di trasformare in un bacino riservato alla pesca.
L’itinerario proseguirà con un suggestivo trekking (oppure a scelta in bicicletta) lungo gli argini e i margini del Padule fino all’ostello Ponte de Medici di Ponte a Cappiano, l’antica struttura nuovamente convertita all’ospitalità dei viandanti.

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