Colombini: “Lucca diventi la Salisburgo d’Italia” foto

Si è tenuta ieri (6 marzo), all’oratorio di San Giuseppe, la festa per il 16esimo complenno di Puccini e la sua Lucca festival. Un momento dedicato alla memoria di Maria Pia Bertolucci, divenuto occasione, per il maestro Andrea Colombini, di lanciare un appello alla città: “Facciamo di Lucca un tempio per Giacomo Puccini, come Salisburgo lo è per Mozart”. Fare rete, dunque, mettendosi intorno ad un tavolo: “Per sfruttare la migliore carta che Lucca ha in mano, insieme alle Mura – ha aggiunto Colombini – creando un motore culturale, occupazionale e turistico impareggiabile”. 

La serata evento ha visto la partecipazione di oltre cento persone, nell’oratorio di piazza Antelminelli che è sede invernale per i concerti del Festival, alternandosi con la chiesa di San Giovanni. In sala, anche le istituzioni: non sono mancati infatti il prefetto di Lucca, la dottoressa Maria Laura Simonetti, il comandante provinciale dei carabinieri di Lucca, Giuseppe Arcidiacono, il presidente della Fondazione Crl Marcello Bertocchini, insieme alla vice presidente Lucia Corrieri Puliti, il presidente della Fondazione Bml Oriano Landucci, la presidente dell’associazione Lucchesi nel mondo, Ilaria Del Bianco, il presidente e il segretario generale della Camera di Commercio di Lucca, Giorgio Bartoli e Roberto Camisi, e l’assessore alla cultura Stefano Ragghianti. “Da sedici anni – prosegue Colombini – teniamo alto il nome di Puccini a Lucca e nel mondo: vi assicuro che non è semplice, ma si tratta di una missione bellissima. Sono sicuro che Maria Pia – il ricordo – è qui con noi questa sera. Mi ha insegnato tanto e ci ha sostenuto quando, nel 2005, questo Festival era a forte rischio perché non stava simpatico all’establishment dell’epoca. Lo fece perché credeva in questa iniziativa, senza pretendete nulla in cambio: questa era Maria Pia”. Poi una punta di orgoglio: “Questo Festival, piaccia o no, è l’esperienza pucciniana della città di Lucca e la più importante della provincia: offriamo la possibilità di ascoltare tutto l’anno la musica del maestro”. 
Quindi l’appello per uno sforzo comune: “Sono rattristato – osserva il presidente e direttore artistico del Festival – perché penso che avrò sempre un profondo rammarico: non essere stato capace di trasformare Lucca in quello che è Salisburgo. Abbiamo la stessa carta in mano: loro hanno Mozart, noi il più popolare compositore di opera che esista al mondo. Avrei voluto trasformare questa città in un tempio per Giacomo Puccini: non è solo un vezzo culturale, ma è una speranza per tanti giovani, artisti e studenti, che potrebbero trovare occasione di lavoro. È un discorso culturale e sociale: abbiamo 57mila spettatori annui ai nostri concerti, gratuiti per i lucchesi. Ed abbiamo pubblici che vengono da 77 paesi nel mondo, entusiasti della musica di Puccini, vero valore aggiunto di questa città insieme alle Mura. Questo dimostra come Puccini sia la nostra più grande risorsa. Vorrei quindi che ci mettessimo tutti intorno ad un tavolo perché Lucca è la città di un genio conosciuto da un miliardo e mezzo di persone nel mondo. Non vogliamo dire – conclude – che siamo i migliori: siamo però una parte importante di questa città e possiamo lavorare insieme per il bene comune”. Un ringraziamento particolare Colombini lo dedica alle fondazioni che credono da anni nell’iniziativa e la sostengono: da quest’anno, inoltre, è previsto anche un intervento da parte del Comune sulla stagione sinfonica dell’orchestra filarmonica di Lucca. Poi, spazio alla musica: il Puccini&Swing della Osmann Gold swing band ha portato all’oratorio il suo ritmo trascinante, conquistando il pubblico con questo pezzo speciale appositamente composto per Colombini ed il Festival.

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