Perché ci piacciono i selfie? Incontro sul tema alla Ego

In un’era social come quella attuale, la percezione di sé e della propria fisicità può risultare alterata dal confronto con una lunga serie di canoni di bellezza. In occasione degli eventi Ego woman wellness attitude del mese di marzo in corso, sabato (23 marzo) alle 10,30, si affronterà questo tema in una tavola rotonda di professioniste esperte nel contesto della conferenza Ben-essere donna.

Intervengono la dottoressa Valentina Aletti e la dottoressa Elena Martinelli dell’associazione Acca Lucca onlus per i disturbi alimentari e obesità, nell’incontro Viaggio nel tempo. L’influenza dei social media nello sviluppo di un disturbo alimentare e l’immagine del corpo attraverso tre storie. Seguirà una testimonianza di una familiare di un paziente affetto da disturbo alimentare, a cura della dottoressa Ilaria Giannini, sempre dell’associazione Acca Lucca onlus. Quindi sarà la volta della dottoressa Giulia Favilla, dello Studio 3 Lucca – Psicologia, psicoterapia, educazione. Vivo e condivido: psicologia femminile di un post, questo il titolo dell’intervento, analizzerà quali sono i motivi per cui si pubblicano in rete immagini e storie personali e quali significati attribuire ai comportamenti di condivisione on-line.
A questo punto la dottoressa Chiara Braccini, coach Ego, dedicherà una riflessione sull’importante ruolo dell’acquafitness nella percezione del corpo, visto che in acqua tutti si possono sentire a proprio agio. Concluderà la sezione Morena Rossi, scrittrice, autrice radio-televisiva e giornalista. A moderare l’incontro sarà Debora Pioli.
Siamo sempre tutti con il cellulare in mano, un’abitudine che condiziona ormai ogni aspetto della nostra quotidianità, dalla postura alle interazioni sociali, fino al punto di vivere a braccetto con una sorta di alter ego: da una parte la propria identità reale e dall’altra, oltre lo schermo, quella virtuale. Ad ognuna delle due appartiene un’immagine, alla quale ci relazioniamo in maniera diversa e dalla quale pretendiamo una conformazione forzata ad icone di riferimento diventate imperanti. Alteriamo e modifichiamo l’immagine virtuale per adeguarsi a ciò che riteniamo che al pubblico piaccia vedere, e così, ovviamente, condizioniamo a noi stessi la percezione della nostra immagine reale, arrivando, in alcuni casi, a rifiutare emotivamente e psichicamente ciò che non può essere modificato. Siamo arruolati nell’esercito dei selfie, a proporre un riflesso artificiale di ciò che ci piacerebbe essere, in una forma di schizofrenia collettiva che degrada la percezione della nostra immagine, del nostro corpo e quindi della nostra identità. Con questa serie di dibattiti si cercherà di capire il fenomeno e di individuarne le soluzioni. L’ingresso è libero, ma è gradita la prenotazione. Per farlo chiamare allo 0583.342570.

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