In S.Michele incontro su cultura accoglienza con Moni Ovadia

Un dialogo sulla cultura dell’accoglienza per trovare un nuovo lessico di umanità. In occasione dei Giorni di san Davino, dedicati alla figura del santo icona dell’accoglienza e della disponibilità verso l’altro, la comunità parrocchiale del centro storico di Lucca ha organizzato un incontro con lo scrittore e artista Moni Ovadia. L’appuntamento è per venerdì (14 giugno) alle 21 nella chiesa di San Michele in Foro.

“L’incontro – si legge in una nota – nasce dalla consapevolezza che il nostro tempo sia segnato da importanti flussi migratori che vedono popolazioni di diverse aree del pianeta spostarsi verso altri Paesi, nella speranza di trovare condizioni di vita più dignitose, se non di sopravvivere. C’è chi ha parlato addirittura di esodo epocale per descrivere questo fenomeno che, a differenza del passato, presenta caratteristiche assolutamente nuove a causa dello scenario globale. Viviamo problematiche umane e sociali dalla portata inedita, all’interno delle quali si consuma la drammatica contrapposizione tra rifiuto e accoglienza, se non la riedizione di nuove forme di schiavitù”.
“Il nostro Mediterraneo, storicamente luogo di incontro, di scambio, di conoscenza tra culture diverse, è diventato il luogo della paura e del rifiuto, dove i processi migratori investono ampie popolazioni, uomini e donne con i loro bambini, individui e gruppi che spesso incontrano chiusure e pregiudizi – prosegue la nota -. L’incontro è quindi l’occasione che la comunità parrocchiale del centro storico di Lucca offre per riflettere, con una persona di grande spessore come Moni Ovadia, su come l’accoglienza, nella continua sollecitazione di papa Francesco, possa avvenire solo attraverso la conoscenza dello straniero e della sua cultura, con lo spirito di chi desidera coltivare l’umanità”.
Salomone Ovadia, detto Moni (Plovdiv, 16 aprile 1946), è un attore, cantante, musicista e scrittore italiano. Nato a Plovdiv, in Bulgaria, si trasferisce quasi subito con la famiglia a Milano. La sua è una famiglia di ascendenza ebraica sefardita, ma di fatto impiantata da molti anni in ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea. Questa circostanza influenzerà profondamente tutta la sua opera di uomo e di artista, dedito costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell’Europa orientale. Ovadia si laurea in Scienze politiche all’università statale di Milano. Contemporaneamente al suo percorso accademico muove i primi passi artistici sotto la guida di Roberto Leydi, con cui inizia la sua carriera di cantante e musicista nel Gruppo dell’Almanacco Popolare, guidato da Sandra Mantovani. Nei primi anni settanta è fondatore del Gruppo Folk Internazionale, poi Ensemble Havadià, dove suona il violino, la chitarra e la tromba, con il quale realizza gli album Festa Popolare, Daloy Polizei, Il nonno di Jonny, Le Mille e una Notte e Ensemble Havadià e Specchi.
La serata sarà animata e guidata dal giornalista vaticanista Raffaele Luise.

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