Docufilm e eventi a 75 anni dalla morte di Don Aldo Mei

Un docufilm e tanti eventi per ricordare l’impegno e la grande umanità di Don Aldo Mei. Sono trascorsi 75 anni dalla sera d’estate in cui il giovane parroco del capannorese venne fucilato dai nazisti sotto gli spalti delle nostre mura perché ritenuto “amico dei partigiani”. Una grande personalità simbolo della Resistenza lucchese poco conosciuta e spesso dimenticata al quale finalmente, a detta delle stesse istituzioni, si sta cominciando a dare il giusto spazio.

Quest’anno l’anniversario della morte di Don Aldo Mei sarà celebrata con una serie di iniziative che cominceranno questo sabato (3 agosto) e termineranno domenica 25 agosto, interessando i territori di Lucca, Capannori e Pescaglia, i tre luoghi simbolo di questa triste pagina della nostra storia. Il programma delle iniziative è stato presentato questa mattina (31 luglio) a Palazzo Ducale, alla presenza della consigliera provinciale Roberta Menchetti, dell’assessora alla continuità della memoria storica del Comune di Lucca Ilaria Vietina; dell’assessore alla cultura del Comune di Capannori Francesco Cecchetti, del sindaco di Pescaglia Andrea Bonfanti con Vito La Spina, consigliere comunale con delega alla cultura; di Luciano Luciani e Stefano Bucciarelli per l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea e don Lucio Malanca per la Diocesi di Lucca. Insieme a loro, inoltre, l’attore lucchese Marco Brinzi e il regista Stefano Ceccarelli.
“La Resistenza fonda le nostre radici e la nostra costituzione – ha commentato la consigliera provinciale Roberta Menchetti – Tutta la nostra Provincia ha pagato a caro prezzo la follia nazifascista: oltre all’uccisione di don Aldo Mei ricordiamo infatti la strage di Sant’Anna di Stazzema, avvenuta anch’essa nell’estate del ’44. Quest’anno gli eventi per ricordare Mei saranno arricchiti dalla realizzazione di un documentario che servirà soprattutto ai nostri ragazzi: oggi è molto raro riuscire a trovare ancora testimonianze dirette di quell’epoca, è importante – conclude Menchetti – che si facciano questi lavori per non perdere la memoria”. 
Della stessa opinione anche l’assessore Vietina: “Importante dare valore e riconoscimenti a questa grande persona che, oltre a un messaggio di grande spiritualità, ci ha dato anche un forte esempio di impegno civile. Questo forse il messaggio che oggi riesce ad unire ben tre Comuni della Provincia contro le violenze e le ingiustizie che purtroppo ancora ai nostri tempi popolano il pianeta. Un anniversario importante – conclude l’assessore – che ricorderemo anche a settembre in occasione dell’anniversario della liberazione di Lucca, riproponendo il documentario”. 
“Qualche anno fa, al mio primo anno di mandato – ha ricordato il sindaco Andrea Bonfanti – ricordo che partecipai a una commemorazione di don Aldo Mei. Eravamo in otto, forse la mia memoria esagera anche per eccesso. Un evento che mi fece male e soprattutto mi fece capire che non potevamo andare avanti così: dopo quel giorno abbiamo organizzato tavoli di incontro e impegnati per organizzare quante più iniziative possibili in ricordo di don Aldo. Adesso, finalmente, è un personaggio di cui si è tornati a parlare”. 
Docufilm, eventi ma anche messe religiose: “Celebreremo una messa in onore di don Aldo Mei come se fosse una cerimonia qualsiasi – ha detto don Lucio Malanca della Diocesi di Lucca – Un messa semplice, con la comunità che ogni domenica viene in chiesa. Niente di programmato, nulla fatto apposta. Può sembrare una sciocchezza ma per me questo ha grande valore: un grazie va alle istituzioni che organizzato tanti eventi ma soprattutto ad Aldo, la cui testimonianza è arrivata con forza fino ai nostri giorni, e a tutte le persone che come lui hanno dimostrato umanità in quei giorni disumani della storia. Don Aldo Mei non è stato un super eroe: era una persona normale che ha fatto il suo dovere. Questo, il dovere, dovrebbe essere da stimolo alle persone di oggi”. 
A prendere la parola anche l’attore Marco Brinzi, autore e interprete del documentario, che venerdì 20 settembre – al teatro San Girolamo – insieme ad Amanda Sandrelli salirà sul palco per parlare dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema: “Per me questo sarà l’ultimo intervento lucchese prima del mio trasferimento a Roma e ci tengo a mettere un po’ di puntini sulle i: ciò che mi è saltato subito agli occhi sono i numeri, le date. Don Aldo Mei è stato ucciso dai nazisti esattamente un mese prima della liberazione della nostra città. Un uomo della resistenza all’ideologia nazifascista che oltre ad aver agito per amore e misericordia lo ha fatto anche per atto politico. Per politica intendo agire per il bene comune, non selfie e propagande per riuscire ad ottenere l’approvazione del popolo. Un’estate, quella del ’44, che per Lucca è stata atroce: pochi giorni dopo la morte di Mei infatti c’è stato l’eccidio di Stazzema. Eventi drammatici che dobbiamo ricordare, tenere sempre alla memoria. Per molti queste saranno ‘le solite cose da sinistra’, ma credo che in un paese in cui l’Anpi sia costantemente minacciato e messo in dubbio qualcosa stiamo sbagliando noi, non la gente che lo offende: vuol dire che dobbiamo renderlo più forte e per adesso non ci siamo ancora riusciti. Oggi, mentre siamo qui a parlare di questo, è un’altra grande data: nel 1919 oggi infatti nasceva Primo Levi, portato ad Aushwitz nello stato anno in cui è morto Mei. Levi sul braccio aveva tatuato il numero 174517, un numero gigantesco che ai giorni nostri potrebbe avvicinarsi alle persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo. Un paragone difficile quello delle vittime dell’Olocausto e del mare, ma entrambi hanno lo stesso unico comune denominatore: l’indifferenza. E questa indifferenza va combattuta ogni giorno. Oggi, più che chiedermi ‘se questo è un uomo’ mi chiederei ‘dov’è finito l’umano’”. 
Ma parliamo degli eventi. Le celebrazioni avranno inizio il 3 agosto a Fiano di Pescaglia, con l’apertura della mostra documentaria e fotografica L’amore non muore, Don Aldo Mei martire della carità dell’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea a cura di Emmanuel Pesi. La rassegna fotografica – allestita presso la chiesa parrocchiale – sarà visitabile nei giorni 3, 4, 11, 15, 18 e 25 agosto dalle 16 alle 19. Sempre il 3 agosto, alle 18, a Fiano è in programma una passeggiata sul Sentiero della pace e della memoria che dalla frazione di Pescaglia porta fino al Monte Acuto. Il 4 agosto – giorno in cui cade l’anniversario dell’uccisione del sacerdote lucchese – è denso di appuntamenti: si inizia a Lucca alle 9 nella chiesa di San Leonardo in Borghi dove sarà celebrata la Santa Messa in memoria di don Aldo Mei. Alle 11 nella chiesa parrocchiale di Fiano verrà celebrata una seconda funzione religiosa in memoria del sacerdote. Alle 20,45, infine, nel cinema all’aperto del parco di Villa Bottini, il momento centrale dell’intera rassegna con la prima assoluta della proiezione del video Questa terra impastata di sangue, vita, testimonianza e morte di Don Aldo Mei. Il video, con la regia di Stefano Ceccarelli, vede interventi dell’Arcivescovo di Lucca Mons. Paolo Giulietti e degli storici Gianluca Fulvetti ed Emmanuel Pesi. La sceneggiatura è stata scritta dall’attore Marco Brinzi e da Luciano Luciani dell’Istituto storico della resistenza. 
Il video documentario. Il lavoro ripercorre le tappe della breve esistenza di don Aldo: la nascita a Ruota; la vocazione e l’impegno in seminario; l’incarico di parroco a Fiano di Pescaglia; la maturazione di una progressiva coscienza contraria all’occupazione militare; la sua azione a favore delle popolazioni: il rastrellamento; la dolorosa detenzione presso la Pia Casa; la fucilazione. La proiezione è ad ingresso gratuito. 
L’iniziativa si concluderà con una fiaccolata al cippo commemorativo di Don Aldo Mei e con la deposizione di una corona da parte delle Istituzioni. Saranno presenti i camminatori di Ruota che partiranno a piedi nel pomeriggio dal paese natale di Don Aldo Mei per raggiungere Villa Bottini in serata. Le iniziative proseguiranno il 5 agosto a Ruota (Capannori), alle 21,15 sul piazzale della chiesa parrocchiale dove sarà replicata la proiezione del videodoc. Dopo i saluti del sindaco di Capannori Luca Menesini, sono previsti gli interventi dello storico Emmanuele Pesi e di Luciano Luciani, Istituto Storico della Resistenza. Sarà presente il regista Stefano Ceccarelli. Infine il 6 agosto alle 21 a Fiano (chiesa parrocchiale), ultima proiezione del video, con i saluti del sindaco di Pescaglia, Andrea Bonfanti, e gli interventi di Luciano Luciani e del regista Stefano Ceccarelli. Le iniziative sono promosse dalla Provincia e dai Comuni di Lucca, Capannori e Pescaglia, Unione Comuni Mediavalle del Serchio, Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea e Arcidiocesi di Lucca, enti che hanno sottoscritto un protocollo d’intesa specifico per ricordare e far conoscere la figura di Don Aldo Mei. Gli eventi inoltre, grazie al coordinamento della Scuola per la pace della Provincia di Lucca, hanno visto la collaborazione di: Associazione presepe vivente di Ruota, Anpi Sezione Intercomunale di Lucca, Fraternita di Misericordia di Fiano e Loppeglia, Parrocchie di Ruota e di Fiano, Unicoop Firenze – Sezione soci Lucca, Via della Memoria, Rotary Club di Lucca.

Un po’ di storia. Il 4 agosto 1944 alle 22, sugli spalti delle Mura di Lucca a Porta Elisa, don Aldo Mei viene fucilato da un plotone della Wehrmacht e sepolto nella fossa che egli stesso era stato costretto a scavarsi. Il giorno successivo, ottenuto il permesso dal Comando tedesco, verso le 10, la salma dissepolta è traslata presso le suore Barbantine di Lucca in via Elisa. Presenziano a tale pietoso ufficio don Emilio Micheli; don Giorgio Bigongiari, che alcune settimane più tardi sarà a sua volta ucciso dai tedeschi; don Arturo Paoli; don Guido Staderini; don Fortunato Orsetti della Misericordia; suor Margherita delle Suore di San Vincenzo. Don Aldo Mei, nato a Ruota di Capannori nel 1912, entrato in seminario a 14 anni, era stato consacrato sacerdote nel 1935. Parroco di Fiano, un piccolo paese sui colli tra la Val Pedogna e la Freddana nel Comune di Pescaglia, il 2 agosto 1944 è arrestato dai tedeschi, in seguito a una delazione che lo denuncia come vicino alle formazioni partigiane operanti nella zona. Ristretto nella Pia Casa in via Santa Chiara a Lucca, sottoposto immediatamente a un processo sommario, il giovane sacerdote è condannato a morte. A nulla valgono gli sforzi dell’Arcivescovo di Lucca, mons. Torrini, per strappare il sacerdote alla voglia di vendetta degli occupanti ormai prossimi alla ritirata. Il 30 luglio 1977 il ministero della difesa e il presidente della Repubblica hanno concesso a don Aldo Mei la medaglia d’argento al valor militare (alla memoria). Nell’ottobre del 1968, mons. Bartoletti, amministratore apostolico di Lucca, ha provveduto all’inoltro di un processo informativo di beatificazione per don Aldo Mei. Il 31 ottobre 1987 la salma del sacerdote, con una solenne cerimonia, è stata consegnata alla comunità di Fiano e inumata in quella chiesa parrocchiale.

Giulia Prete

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