‘La creazione della memoria’, inaugura mostra di Raffaelli foto

Un tuffo nell’arte con oltre 60 opere che raccontano un viaggio di 50 anni. Tutto pronto al palazzo delle esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca per l’inaugurazione della mostra La creazione della memoria di Giovanni Raffaelli, artista versiliese. L’esposizione pittorica, aperta a ingresso libero da oggi (7 settembre) alle 18 fino al 29 settembre e curata a da Adolfo Lippi, racconta la visione dell’artista che lavora con materiali e tecniche miste dando vita, nell’ultima produzione in particolare, a singolari ex voto e caleidoscopici reliquari, con evidenti caratteristiche di ironia, dissacrazione e grottesco. Sigilli e sacri cuori, ceri votivi e icone, croci e simboli alchemici popolano queste originali creazioni, contraddistinte altresì da un notevole equilibrio compositivo e da una rigorosa presentazione formale. Una forma espressiva originale, che riesce a far confluire il ricco bagaglio di esperienze, viaggi e visioni, in oggetti d’arte connotati in chiave poetica.

“L’arte di Giovanni si discosta dalla tradizione del territorio – racconta il curatore Adolfo Lippi -, l’artista non dimentichiamoci che nasce come antiquario legato fortemente agli oggetti e alla memoria. Questa è la Pop art, movimento artistico nato in Inghilterra e negli Stati Uniti negli anni ‘50. Il nostro cervello, come un oceano, ha una propria risacca. Significa che a riva, affiora, portata dalle onde continue, dell’energia psichica, una consistente, mai infinita, serie di immagini che ci portiamo dentro, da mesi, da anni, che la risacca restituisce nel tempo, sempre dopo. Questa mostra di Giovanni Raffaelli espone una serie di opere che testimoniano cosa sappia fare, di queste immagini, che sono sue ma spesso di tutti noi, della presente generazione, un’artista che le riporta, le riscrive, le racconta, le dipinge, per dare ad esse un valore sacro o dissacrato, a seconda significati che possono essere l’impegno politico, civile, il puro incanto, l’indicazione socraticamente ironica in una provocata dialettica alle quali Raffaelli richiama lo spettatore. Un magnifico viaggio che ripercorre gli anni dell’artista: dall’origine cattolica, al passaggio marxista fino all’epoca pubblicitaria. Un passaggio di varie epoche con grande eleganza”.
La mostra termina il 29 settembre. Ingresso libero, apertura da martedì alla domenica, dalle 15,30 alle 19,30. Indirizzo: palazzo delle esposizioni, piazza San Martino 7.

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