“Della morte e del morire”, triplo appuntamento alla Tenuta dello Scompiglio

Giornata dedicata alla culutra sabato (28 settembre) nella Tenuta dello Scompiglio di Vorno. In cartellone, alle 16, la performance In hora mortis, di e con Francesco Lauretta, sul mistero del trapasso e della morte stessa e il documentario Diamanti, di Miriam Gili, sulla compagnia svizzera Algordanza, specializzata nella creazione di diamanti dalle ceneri di cremazione delle persone estinte. Si prosegue poi alle 21 (replica domenica 29 alle 18) con Kőszeg, una performance della compagnia Opera retablO, liberamente ispirata a Il grande quaderno di Ágota Kristóf. Gli appuntamenti fanno parte della programmazione tematica Della morte e del morire, che pone l’attenzione sull’individualità in relazione alla morte e alle sue tre dimensioni socio-politica, ideologica, celebrativa.

Fino a dicembre, l’associazione culturale Dello Scompiglio, diretta dalla regista e artista Cecilia Bertoni propone mostre, performance, concerti, workshop, residenze e attività per bambini. Vengono presentati i progetti vincitori di un bando internazionale rivolto ad artisti in ogni declinazione delle arti – al quale hanno partecipato oltre cinquecento progetti – accanto alle creazioni e alle produzioni della Compagnia Dello Scompiglio, a incontri, a mostre, a spettacoli ospiti.
In hora mortis, performance di e con Francesco Lauretta in cui uno spettro-traghettatore, Caronte, guida il pubblico in una processione che lentamente trasforma gli spettatori in anime “vive-morte”. Attende i partecipanti l’artista e li invita a stendersi su un letto candido, ne ritrae i cadaveri e li lascia andare. Intorno alla scena, una fanciulla duetta con i segni lasciati sui fogli e con la morte stessa. Musiche di Diego Dall’Osto, con Teresa Morandini al flauto. Costumi e Caronte, Francesco Campidori. Progetto vincitore del bando.
Diamanti, documentario non-fiction di Miriam Gili che racconta la storia di qualcosa che non è più presente, ma che continua ad esistere in altra forma creata dall’uomo. Come in un film di fantascienza, il corpo umano senza vita viene trasformato in un un diamante della memoria, un diamante blu. Visibile fino al 22 dicembre. Progetto vincitore del bando.
Kőszeg, performance di e con Daniele Bernardi e Ledwina Costantini, anche regista, liberamente ispirata a Il grande quaderno di Ágota Kristóf. Due fratelli, indivisibili e intercambiabili come se avessero un’anima sola grazie alla logica della sopravvivenza, sviluppano una cristallina etica di vita. Intorno a loro si muovono personaggi, disegnati con pochi tratti scarni, in un contesto di fame e di morte. Una co-produzione Opera retablO e Teatro Sociale Bellinzona. Progetto vincitore del bando.
Fino al 22 dicembre, nello Spazio performatico ed espositivo Dello Scompiglio, è visitabile inoltre Camera #5, installazione di Cecilia Bertoni, in cui l’artista, partendo dalla scrittura del proprio testamento, indaga sulla morte e sulla sua necessità.

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