Nelle tele di Bellotto la cattedrale di Lucca nel ‘700 foto

Una mostra per illustrare il viaggio in Toscana del pittore veneziano Bernardo Bellotto, nipote di Canaletto. Focus dell’esposizione è il nucleo di vedute su Lucca, in particolare il dipinto che raffigura piazza San Martino, documento storico e testimonianza della città nel 1740. A fianco al capolavoro di Bellotto concesso eccezionalmente dalla York city art gallery, cinque suoi disegni dei luoghi circostanti la cattedrale e la chiesa di Santa Maria Forisportam esposti per la prima volta insieme e provenienti dalla British Library.

Mostra che è frutto di un accurato lavoro di ricerca in divenire, uno stimolo per scoprire il tassello mancante di questa ricostruzione. La speranza di Bozena Anna Kowalczyk, curatrice dell’esposizione, è infatti che qualche archivio privato possa far luce sul committente ufficiale del dipinto. Ma arte è anche confronto tra epoche e strumenti diversi. Per avere uno sguardo contemporaneo sulla piazza protagonista di Bellotto la mostra, allestita dalla nota architetta veneziana Daniela Ferretti, si conclude con i lavori di due giovani fotografi, Jakob Ganslmeier e Jacopo Valentini, selezionati grazie alla collaborazione con il Photolux festival Lucca. Il viaggio in Toscana, tra Lucca e Firenze, di Bernardo Bellotto rimarrà esposto alla Fondazione Ragghianti, nei locali del complesso di San Micheletto, da domani (12 ottobre) al 6 gennaio. “Oggi è un giorno di festa per noi, per Lucca e per la Toscana – ha aperto la partecipatissima conferenza stampa di questa mattina (11 ottobre) il presidente della Fondazione Alberto Fontana -. Questa mostra rappresenta un unicum nel variegato panorama dell’offerta culturale e apre un nuovo capitolo che avvicina la storia della nostra città a Venezia. La permanenza in Toscana di Bellotto segna l’inizio della sua maturità artistica e oggi siamo orgogliosi di portare a Lucca capolavori mai visti in città”. La mostra è realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Lucca e grazie al supporto di Banco Bpm come main partner. “Un coraggioso salto di qualità – conferma Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di risparmio – a testimoniare il fatto che qui le mostre si pensano, si costruiscono e si mettono a disposizione della città”. “Quando ci hanno proposto di osare una mostra su Bernardo Bellotto siamo rimasti prima sorpresi – racconta Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco Bpm – poi orgogliosi di accompagnar un progetto così ambizioso che raccoglie opere da lasciare senza fiato. Bozena Anna Kowalczyk parla di luce argentata, vivacità di tocco e dimensione di senso delle vedute come tratti tipici di un’artista che ha reso la bellezza assoluta che circonda due città come Lucca e Venezia”. Accanto alle opere di soggetto lucchese sono in mostra anche alcune delle vedute conosciute di Firenze e i dipinti di Luca Carlevarijis, altro vedutista tra i primi pittori veneziani collezionati dal mercante Stefano Conti, di Giuseppe Zocchi, pittore di casa Gerini e di alcuni anonimi artisti che a Lucca eseguirono copie della veduta di piazza San Martino realizzata da Bellotto oltre alla camera ottica in legno, vetro e specchio usata da Canaletto. “Veneziana di adozione, ho ripercorso il viaggio di Bellotto per vedere con i miei occhi le bellezze da lui raffigurate e amarne i particolari – svela la curatrice della mostra Bozena Anna Kowalczyk -. I cinque disegni sono una testimonianza storica resa unica del carattere irrequieto e lunatico di Bellotto, cinque vedute dei dintorni della cattedrale per capire lo spazio. Questi si affiancano alle vedute di Firenze fondamentali per una ricostruzione dei lungarni di quel periodo, distrutti dalla mine tedesche. Noi conosciamo tutte le relazioni artistiche del pittore a Firenze grazie ai documenti e spero che, con questa mostra, qualche archivio privato della città chiarisca il nome del nobile committente”.

Jessica Quilici

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