Doppio appuntamento con il cineforum Ezechiele

Due nuovi appunamenti con il cineforum Ezechiele. Martedì (15 ottobre) alle 21 al cinema Astra sarà proiettata l’ultima operata firmata dal grande regista tedesco Wim Wenders, Subemergence mentre mercoledì (16 ottobre) sempre alle 21 questa volta all’auditorium Fondazione Banca del monte di Lucca in Piazza San Martino ci sarà il secondo incontro del ciclo Cinema and graphic novels. Per l’occasione sullo schermo ci sarà Era mio padre, film diretto nel 2002 da Sam Mendes con protagonisti Tom Hanks e Paul Newman e tratto dal romanzo a fumetti Road to perdition di Max Allan Collins.

Submergence è un film di Wim Wenders con James McAvoy e Alicia Vikander. James è un biomatematico che, poco prima di partire per un lavoro in Somalia, conosce e si innamora di una donna ingegnere impegnata in un progetto nel Mar Glaciale Artico. Una volta partito, l’uomo viene rapito dai jihadisti e non ha più modo di mettersi in contatto con lei. L’amore tra i due è intenso, sensuale, istintivo e rappresenta, nonostante la distanza, l’unica strada per resistere alle dure prove della vita. Lontano dai fasti dei capolavori degli anni ’70 e ’80 “Wim Wenders riesce comunque a infondere al proprio film l’impronta del suo sguardo. In fondo è da sempre stato un autore ‘sensibile’, emotivo, più portato al sentimento, e il suo approdo al melodramma è una tappa credibile. Nel plot, nelle inquadrature e nei percorsi dei due protagonisti è persino possibile scorgere un continuum, un filo rosso verso certi eroi del suo cinema passato”, scrive Saverio Felici. Road to perdition, tradotto in italiano in Era mio padre è ambientato negli anni ’30 a Chicago. Michael Sullivan, a tutti noto come ‘l’Angelo della morte’, è uno spietato sicario della gang irlandese che fa capo al padrino John Rooney; ma è anche un marito premuroso, padre affettuoso di due bambini. Quando la moglie e il figlio più piccolo vengono uccisi, Sullivan non esita a coinvolgere l’altro figlio, fino ad allora ignaro della sua professione, trascinandolo con sé in un viaggio alla ricerca dell’assassino. Lussuoso e gelido, un film che parla di viscere, di morte, di legami di sangue, in un’America estrapolata dalle tavole a fumetti e filtrata dal cinema e dalla pittura hopperiana.

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