A nuova vita la Natività della Vergine in chiesa Servi foto

Sei mesi di lavori di restauro e Lucca ha di nuovo, come nuova, la Natività della Vergine. A riconsegnarla ufficialmente alla città, sono il segretario generale della fondazione CittàItalia, Ledo Prato e il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini. Il dipinto di Matteo Rosselli è conservato nella chiesa della Santissima Annunziata dei Servi di Lucca.

“Una bella storia che ci rende orgogliosi. La città può ora fruire pienamente di un’opera – ha detto Prato – che probabilmente non sarebbe entrata nei normali circuiti di tutela. Questo è il segno concreto di quanto sia necessario rafforzare il micro mecenatismo, quello di persone che donano anche poco ma per recuperare qualcosa che è vicino. Il patrimonio artistico italiano è troppo vasto per poter essere salvato da Artebonus: il limite di quel provvedimento del governo è che i soggetti privati donano al pubblico. Così, in 6 mesi di operatività, è stato utilizzato solo per l’Arena di Verona. Secondo me, l’interesse è invece quello di donare per fare piccole cose, ma sul proprio territorio”. La Natività è stata restaurata grazie a una quota dei circa 800mila euro raccolti dalla Fondazione nel 2012 grazie al 5Xmille. “Un intervento importante – secondo il sindaco Tambellini – che ha ridato alla fruizione comune un vero capolavoro artistico. E’ con grande soddisfazione quindi che oggi possiamo ammirare di nuovo il dipinto nella chiesa della Santissima Annunziata dei Servi, luogo oggetto già di vari interventi di restauro negli ultimi anni. Il quadro ricollocato al suo interno – conclude il sindaco – contribuisce a valorizzare il vasto patrimonio artistico-culturale della nostra Città e per questo ringrazio tutti i soggetti coinvolti per il prezioso contributo”.

“L’emozione che si prova intervenendo, con un approfondito restauro, su un’opera di questa qualità è sempre inesprimibile” ha detto il restauratore Massimo Bonino prima di illustrare, in dettaglio, “le sorprese” riservate dal quadro. “Ho voluto subito vedere cosa c’era ditero, visto che spesse dietro alle grandi pale restano tracce di vecchi altari, come, infatti, anche in questo caso. Il dipento era molto sporco: c’erano polvere, residui di fumo di candele e altro ancora: scoprire quei colori meravigliosi è stato bellissimo. Abbiamo scoperto che il quadro non era al suo primo restauro e che, anzi, gli interventi e le modifiche erano stati diversi. Dietro abbiamo anche scoperto una grossa toppa, messa dietro a un taglio, importante sull’abito della nutrice”. Tra le cose scoperte avviando il restauro, poi, due fori attorno alla testa della Vergine neonata, “segno che lì c’era una corona in metallo che ha lasciato i suoi segni”. 

Un sentito ringraziamento è giunto anche da parte di Giuseppe Stolfi, Soprintendente per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Lucca e Massa Carrara, che ha particolarmente apprezzato la scelta di intervenire sull’opera di Rosselli, riconoscendone l’importanza della fattura e del valore storico-artistico, affidando l’alta sorveglianza dei lavori ad Antonia D’Aniello.

 

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