Politiche economiche a un bivio nel nuovo libro di Morroni

Le politiche economiche al banco di prova della crisi nell’ultima fatica del professore lucchese Mario Morroni Nulla è come appare. Dialoghi sulle verità sommerse della crisi economica. Il libro sarà presentato questo giovedì (3 novembre), alle 18, al Caffè Letterario Lucca Libri, nel corso di un incontro aperto al pubblico che vedrà Morroni accompagnato dal collega Mauro Sylos Labini ed intervistato dal giornalista Gianluca Testa.

Il professore, ordinario di economia al dipartimento di scienze politiche dell’Università di Pisa ed insignito del Cherubino d’oro nell’aprile scorso, ha voluto rendere il testo accessibile ad una platea variegata, rendendolo di facile comprensione anche per chi, pur non essendo specialista della materia, volesse avere un quadro più completo e critico delle dinamiche socio-economiche e finanziarie che si sottendono all’attuale recessione.
Il libro, come anticipato dallo stesso autore in un’intervista di aprile su Lucca in Diretta, è ambientato nella sala d’attesa di un aeroporto inglese, dove tre economisti e una studentessa di antropologia sono bloccati a causa della nebbia. La studentessa, che sa poco di economia, pone una serie di domande ai tre compagni di viaggio sui temi dell’austerità, dello stato sociale, dell’euro, del rapporto stato-mercato, del degrado ambientale e delle politiche industriali di fronte alla globalizzazione.
I tre economisti sono quindi obbligati a evitare un linguaggio astratto e specialistico. La circostanza rende la discussione comprensibile anche a chi non è addetto ai lavori, ma è semplicemente interessato ad approfondire le cause delle recenti vicende economiche che hanno una ricaduta sulle vite di tutti noi e spesso sono di difficile comprensione per le mistificazioni e la cortina fumogena create dall’uso dei tecnicismi e dalla propaganda politica che distorce e rimuove i fatti. Nelle risposte alle domande della studentessa e nell’animata discussione che si sviluppa rapidamente, emergono nette le implicazioni di politica economica delle diverse concezioni dei tre economisti. La profonda recessione, iniziata con la crisi finanziaria del 2008, costituisce un banco di prova per la validità delle politiche adottate. Dal confronto risulta evidente che la crisi economica, l’aumento delle diseguaglianze e la sempre più grave crisi ambientale hanno stimolato il recupero e lo sviluppo di visioni alternative all’ideologia neoliberista che ha predominato per più di due decenni nell’Unione Europea. La diffusione di questa visione anche nei partiti di sinistra negli ultimi venticinque anni dimostra come non esista una relazione univoca tra appartenenza politica e visione economica. Gli economisti neoliberisti non solo sono presenti in schieramenti politici contrapposti, ma si differenziano anche per quanto riguarda i modelli economici ai quali si riferiscono. Gli economisti keynesiani e gli studiosi di economia ambientale sono a loro volta caratterizzati da una notevole eterogeneità di posizioni politiche e di ipotesi teoriche. Questa grande varietà di collocazioni politiche e di riferimenti teorici genera nell’opinione pubblica un disorientamento che contribuisce a un’accettazione acritica dell’una o dell’altra teoria. Il primo dialogo è dedicato alle politiche di austerità e al fatto che in macroeconomia, come in fisica, nulla è come ci appare. Il secondo all’aumento delle diseguaglianze che si è verificato negli ultimi tre decenni. Il terzo allo stato sociale e alla privatizzazione della previdenza e dei servizi sanitari. Il quarto allo scoppio delle bolle speculative. Il quinto al ruolo dello stato e a quello del mercato. Il sesto alla crisi dell’euro e alla possibilità che l’Unione Europea si disintegri. Il settimo agli effetti delle riforme strutturali e alla necessità di attuare politiche congiunturali per far fronte alla riduzione degli investimenti e dei consumi privati. L’ottavo al grave problema del degrado ambientale. L’ultimo, infine, discute la necessità di attuare una politica industriale che favorisca l’innovazione e la difesa dell’ambiente.

Jasmine Cinquini

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