Elettrodotto, un nuovo comitato contro modifiche alla linea

Una mobilitazione che, nelle intenzioni, andrà ben oltre Balbano e l’Oltreserchio e cercherà, semmai, di coinvolgere anche i paesi limitrofi della Versilia ma anche della Provincia di Pisa. Il minimo comune denominatore dell’iniziativa ai suoi albori è la contrarietà alla realizzazione di una nuova centrale elettrica a Balbano, proposta da Terna insieme allo spostamento dei tralicci verso San Giuliano da un lato, e Massarosa dall’altro. Il primo passo della protesta prevede la costituzione di un nuovo comitato o di una associazione, che raggruppi i cittadini decisi a far valere le proprie ragioni. Da Balbano, fino a Filettole e da qui fino a Nozzano Castello, Farneta e Quiesa. Il via è arrivato proprio ieri sera alla palestra del campo sportivo di Nozzano, nell’ambito di una assemblea pubblica che aveva all’ordine del giorno le questioni legate al dissesto idrogeologico della zona ma che si è trasformata in un dibattito aperto sulle modifiche al tracciato dell’elettrodotto.

Già lunedì scorso un gruppo di cittadini della zona si è presentato in Provincia e in Comune per acquisire i documenti del progetto depositati dalla società: l’intenzione – visto che la procedura di valutazione dell’impatto ambientale è partita – è quella di esaminare il progetto per presentare eventuali osservazioni. Ma non è escluso che – sulla scia di quanto già avvenuto in passato – si decida di procedere anche con degli esposti.
“Da noi non si è fatto vedere né sentire nessuno – spiega uno dei promotori della protesta, Simone Lena, che vive a Balbano -: ora però abbiamo intenzione di far valere le nostre ragioni, mettendo in campo tutte le iniziative possibili per fermare le modifiche del tracciato. Siamo preoccupati non solo dell’impatto della nuova centrale ma temiamo anche per le conseguenze dei cantieri per la sua realizzazione, sia per il paesaggio che sul fronte del traffico e dello smog. Senza considerare poi che i tralicci in questa zona deturperanno uno dei paesaggi più intatti e tranquilli della Lucchesia”.
E’ del resto la posizione espressa da molti dei partecipanti alla riunione di ieri sera, circa una cinquantina di persone. Ma nei paesi ci si sta lentamente organizzando per decidere il da farsi. “Negli ultimi giorni – aggiunge ancora Lena – siamo stati in vari paesi della zona per spiegare cosa stava accadendo. La nostra intenzione non è quella di fare una battaglia solo di Balbano, ma di coinvolgere gli abitanti di tutti i paesi che sono interessati alle modifiche della linea, da Filettole, fino a Nozzano Castello e a Quiesa”. Nei prossimi giorni è in cantiere l’organizzazione di una assemblea pubblica: un modo per i cittadini di confrontarsi al più presto. L’incontro previsto con il sindaco Alessandro Tambellini e con l’assessore ai lavori pubblici Francesca Pierotti il prossimo 2 aprile a Maggiano è visto come una meta troppo lontana: “Quella riunione già fissata da tempo – sottolinea Lena – ha come tema i lavori nella zona e comunque è troppo distante. Non abbiamo intenzione di perdere altro tempo: ci sono soltanto 60 giorni per presentare le osservazioni del caso e, stavolta, non ci vogliamo far trovare impreparati. Purtroppo dispiace constatare che gli enti non ci hanno minimamente coinvolto e tantomeno informati di quanto si stava predisponendo”. L’elettrodotto torna insomma ad essere pomo della discordia.

 

rob. sal.

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