Grande teatro per la lirica, progetto sul tavolo di Renzi

Proprio nel giorno in cui è atteso a Lucca il premier Renzi che saluterà il mondo del volontariato in un intervento previsto attorno alle 18 nel complesso di San Francesco, sul tavolo del primo ministro giunto il progetto del grande teatro della lirica per la città. Una idea che prevede non solo una nuova struttura, adattabile secondo le esigenze ad ospitare vari generi di spettacoli, ma – più estesamente – un progetto culturale “rivoluzionario” portato avanti dal 2006 dall’associazione LuCIDA. Marco Banti, il vero ideatore del LuCIDA Palace, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, ma anche ai ministri Stefania Giannini, Dario Franceschini e Federica Guidi. La missiva, in cui Banti illustra il percorso seguito fino ad ora dal progetto, presentato di recente anche alla commissione urbanistica del Comune (Leggi), è stata inoltrata anche al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e all’assessore all’urbanistica Anna Marson. L’obiettivo è quello di avviare un percorso che coinvolga le varie istituzioni. Da risolvere, infatti, per vedere realizzato finalmente il progetto, sul quale si era espresso positivamente anche il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, ci sono diverse questioni. A cominciare da quelle urbanistiche, introdotte dal regolamento regionale cui i Comuni devono comunque rifarsi. Una delle questioni tra l’altro sollevate nel corso dell’illustrazione del progetto alla Casa della Città anche dall’assessore comunale all’urbanistica Serena Mammini.

Gli obiettivi del progetto vengono ricordati nella lettera al presidente del Consiglio dei ministri dallo stesso Banti: il fine è quello – spiega – di “delineare per Lucca un modello di sviluppo coerente con le proprie tradizioni, orientato verso arte e cultura, favorendo la nascita o l’attrazione di nuove generazioni di artisti e di forme originali di espressione artistica”. Secondo obiettivo è quello di “ottenere il riconoscimento a livello internazionale del ruolo attivo di Lucca e del suo comprensorio quale importante polo artistico musicale, ricco di cultura, storia e tradizioni, capace di proporle, di diffonderle, di riconoscervisi al pari di altre grandi città e distretti”. Un progetto che, spiega ancora Banti, mira ad far ottenere a Lucca il titolo di Città dell’Arte e Città della Musica.
“Il cambio di amministrazione e l’elezione del nuovo sindaco, nel 2012 – scrive Banti nella lettera a Renzi – hanno visto il riconoscimento dell’importanza e della validità del progetto, anche da parte di altre illustri Personalità lucchesi e non, e l’espressione della volontà di introdurre il progetto LuCIDAPalace nel percorso partecipativo mirante alla redazione del piano strategico prima, e poi del piano strutturale. Da tempo il team di progettazione è in attesa dell’attuazione di quanto espresso, ma nel corso dell’audizione in commissione consiliare congiunta cultura e urbanistica, svoltasi il 27 marzo scorso, sono stato informato del necessario coinvolgimento dell’amministrazione regionale, urbanisticamente competente nella valutazione di quanto proposto. Nonostante alcuni esponenti politici e amministrativi regionali siano stati già dal sottoscritto messi al corrente degli sviluppi del progetto, oggi formalmente invito tutte le Istituzioni competenti ad una ulteriore valutazione dei contenuti di LuCIDA, naturalmente successiva ad incontri esplicativi, finalizzati a far convergere le Istituzioni sull’opportunità e sostenibilità del progetto culturale LuCIDA e sulla conseguente necessità della sua componente strumentale e strutturale LuCIDAPalace, entrambi concretamente attuali e documentabili in chiave economica, gestionale, artistica, architetturale e tecnologica. La finalità continua ad essere la conferma dell’adozione del progetto culturale LuCIDA e dell’inserimento del progetto strutturale LuCIDAPalace nei nuovi strumenti urbanistici, alla luce delle ragioni di necessità di elevazione culturale (e promozione internazionale) di Lucca e del territorio della Alta Costa Toscana, che prevedano l’individuazione di un Polo per la produzione e l’allestimento musicale, teatrale, televisivo, cinematografico e congressuale. Da realizzarsi mediante investimenti privati”.
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