Sanità, 3 mesi per conferenza dei sindaci o decide la Asl

La politica, spesso, è questione di priorità. Lo è a maggior ragione in periodi di risorse scarse e di spending review. E una volta stabilite le priorità arriva il momento delle scelte, che vanno fatte seguendo una linea di condotta ed esplicitando gli obiettivi, magari dopo averli condivisi. E mentre la città, alla fine di una stagione non certo esemplare, si interroga sul turismo, sulla promozione, sull’appeal della città e del suo brand (che non esiste) si lasciano indietro, colpevolmente, altre situazioni. Forse senza capirne neanche del tutto le conseguenze.

E’ il caso della sanità, in particolare del futuro della sanità territoriale dopo l’apertura nel nuovo ospedale per acuti al San Luca. Già, perché l’apertura di una nuova struttura non significa solo nuove sale operatorie, stanze per degenti, pronto soccorso e parcheggi (a pagamento). Significa anche un nuovo modello di sanità profondamente diverso dal passato, in cui è l’intensità di cura a decidere la scelta di dove e come curarsi: in ospedale, nelle altre strutture territoriali, a casa. E a deciderlo possono, e devono, essere i Comuni, massime autorità sanitarie all’interno dei rispettivi territori. Attraverso strumenti specifici che sono le conferenze zonali e le conferenze dei sindaci dei territori delle diverse Asl. Cui, con la nuova legge regionale datata 4 luglio 2014, si aggiungono anche i coordinamenti di area vasta e la conferenza regionale. Al vertice della piramide, infine, l’assessore regionale che riferisce a giunta e presidente.
Ma come tutte le strutture che si rispettino è la base che sostiene il vertice. Oppure il vertice è legittimato a decidere anche inaudita altera parte. E’ questo il principale rischio dei ritardi nella scelta dei nuovi vertici della sanità locale, in particolare del presidente della conferenza dei sindaci della Asl 2.
E i tempi sono anche stretti, esattamente tre mesi. Se in questo lasso di tempo, infatti, le scelte fondamentali per la sanità territoriale non verranno prese il pallino passerà alla Asl. Azienda sanitaria che, peraltro, sempre nella nuova legge, ha un peso notevolmente maggiore nelle scelte anche all’interno delle conferenze dei sindaci. Per un meccanismo secondo cui o la larghissima maggioranza dei Comuni è d’accordo sulle delibere da prendere o un eventuale voto contrario dell’azienda potrebbe provocare un’impasse.
Viene da chiedersi, purtroppo, se tutte queste sottili analisi derivanti dalla lettura di  un testo di legge, emanato a questo punto due mesi fa, siano state fatte. Difficile da concepire che nessuna delle istituzioni preposte al tema abbia avuto cura di comunicare il cambiamento delle carte in tavola, inevitabilmente anche politico. Il fatto che Marco Bonini per la Valle del Serchio e Alessandro Tambellini per Lucca e Piana siano i nuovi presidenti pro tempore delle conferenze zonali, infatti, non è un dato neutro neanche politicamente. Sono loro, infatti, i principali motori dell’avvio delle procedure verso le nuove elezioni. E’ fra di loro, che a loro volta sentiranno i rispettivi rappresentanti di Comuni  e Unioni di Comuni che deve partire un dialogo per trovare una rapida soluzione.
Ed anche all’interno del Pd. A inizio agosto si diceva, infatti, che il Partito Democratico avrebbe avviato un dialogo interno all’indomani del 15 di agosto per superare l’impasse e i veti incrociati. Dialogo di cui si sarebbe fatto promotore e parte diligente il segretario territoriale Patrizio Andreuccetti. Nulla di tutto questo è accaduto, nessuna valutazione è stata fatta, nessun processo avviato.
Tutti son bravi, peraltro, a dire che occorre fare presto e bene. Ma intanto, per il bene della sanità in Lucchesia, bisognerebbe incominciare a fare. Magari partendo dalla conoscenza di norme e regole, che non fa mai male. E non a due mesi di distanza dalle modifiche regolamentari.

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.