Mutuo da 350mila euro per riaprire la scuola di Tempagnano

Un mutuo di circa 350mila euro per riqualificare e mettere a norma la scuola dell’infanzia di Tempagnano. Sono partite, dopo l’approvazione del bilancio preventivo 2014 da parte del consiglio comunale di Lucca, le procedure per l’accensione del mutuo che il Comune ha deciso di contrarre per far tornare, entro il prossimo anno scolastico, nella loro sede naturale le due sezioni che, dopo la chiusura della scuola per necessità di interventi strutturali, sono state dislocate nel plesso di Picciorana.

 

I lavori che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, dovrebbero concludersi entro il settembre del 2015, verranno illustrati ai genitori e al dirigente scolastico, in un incontro programmato domani alle 18 alla scuola media Chelini di San Vito. Saranno presenti anche i rappresentanti del comitato per la scuola per l’infanzia di Tempagnano che in questi anni hanno tenuto alta l’attenzione sulla questione.
Della vicenda si sta occupando l’assessore all’edilizia scolastica, Francesca Pierotti: “Dopo che l’amministrazione – dice – ha deciso di provvedere alla riqualificazione del plesso di Tempagnano e non alla costruzione di una nuova scuola, abbiamo deciso di presentare a genitori e dirigenti lo stato dell’arte. Dopo l’approvazione del bilancio l’ufficio di ragioneria del Comune sta lavorando per l’allocazione delle risorse che derivano dalla rinegoziazione di un mutuo già destinato all’edilizia scolastica. Si tratterà di un intervento da circa 350mila euro che non riguarderà solo la copertura del tetto ma la messa a norma complessiva dell’immobile”.
Per l’assessore Pierotti al momento è impossibile dare una tempistica precisa per l’avvio dei lavori, che comunque dovrebbe avvenire entro l’anno scolastico in corso. “La nostra intenzione – spiega l’assessora – è quella di chiudere in tempo per l’inizio della stagione di lezioni 2015/2016. Tutti i nostri sforzi sono orientati in questa direzione, ed è quello che ribadiremo anche nell’incontro in programma domani”.

Enrico Pace

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