Parcheggio San Luca, Pd e Lista Civica chiedono deroghe

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La questione della gratuità del parcheggio dell’ospedale San Luca è tornata alla ribalta in questi giorni, dopo che l’Ordine dei Medici ha sollevato nuovamente il problema, motivando la necessità di una deroga al pagamento per i medici di famiglia che si recano a trovare i loro pazienti ricoverati. “E’ nostro avviso che chiunque si rechi in ospedale debba poter usufruire di un parcheggio gratuito – dicono i consiglieri comunale Pd Pagliaro, Battistini, Moriconi, Mercanti, Picchi e Buchignani e i consiglieri di Lista Civica Allegretti, Lucchesi e Curione -. Ci si rechi per una visita medica, per un esame diagnostico, per assistere un parente, per visitare un amico o per andare a trovare un paziente che ha in cura da una vita”.

“Ci è stato spiegato che questo non è possibile – prosegue Pagliaro -, ma quello che chiediamo all’Azienda Sanitaria Locale di valutare è la possibilità di concedere delle deroghe. In particolare chiediamo all’Asl 2 di verificare se non vi sia la possibilità di concedere un permesso per sostare senza limiti di tempo e gratuitamente nel parcheggio del San Luca per chi deve assistere un parente o un malato – magari previa attestazione del reparto –, per chi vi si reca per effettuare una donazione di sangue e per i medici. Nel primo caso ci parrebbe sensato che chi ha necessità di trascorrere molte ore accanto a una persona malata che ha bisogno di assistenza, non debba anche pagare un parcheggio del quale non può fare a meno. Non serve nemmeno spiegare il motivo per il quale riteniamo che chi è donatore e va ad effettuare quello che può essere considerato uno degli atti più alti di solidarietà e civiltà non debba pagare il parcheggio. Ognuno di noi, inteso come società, dovrebbe ringraziare queste persone e, ovviamente, non si può pensare che, nell’effettuare una donazione, debbano perfino pagare la tariffa del parcheggio mentre stanno aiutando ognuno di noi. Nel caso dei medici di famiglia, crediamo che si tratterebbe di un provvedimento importante per l’integrazione dell’assistenza domiciliare con quella ospedaliera, in modo che siano ambedue più efficaci e che il paziente si senta sempre seguito e, in qualche misura, psicologicamente rassicurato dalla presenza del medico di famiglia. Il nostro auspicio – conclude Pagliaro – è che l’Asl prenda in considerazione una tale possibilità e vagli le varie opzioni per realizzarla in tempi brevi, in modo da poter fornire ai cittadini il miglior servizio possibile”.

 

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