La buona scuola, almeno così come pensata dal governo Renzi, è approdata anche a Lucca, con il doppio appuntamento con il ministro dell’istruzione Stefania Giannini al liceo Machiavelli e all’Itis Fermi di San Filippo. Mattinata lucchese, dunque, per la rappresentante del dicastero, che ha illustrato le proposte del governo per il futuro della scuola ed ha ascoltato, secondo un protocollo rigido, gli interventi dei dirigenti scolastici cittadini. Un po’ di emozione, forse, per essere rientrata in quella che è stata la sua scuola. Stamattina, comunque, come atto simbolico, ha anche suonato la campanella dell’inizio delle lezioni.

Partenza al liceo Machiavelli in città con i saluti istituzionali del sindaco Tambellini, del presidente della Provincia Stefano Baccelli, del direttore della Usr Toscana Rosa De Pasquale e della dirigente dell’Isi Machiavelli Iolanda Bocci. Dopo la presentazione del piano, un grande dibattito diffuso per la discussione on line di come ripensare l’insegnamento e la scuola. Poi, con la tecnica del Bar Camp, dirigenti scolastici, docenti, studenti e famiglie hanno avuto tre minuti di tempo per dire la propria sul piano prima degli interventi di Alessandro Agnitti in rappresentanza delle consulte provinciali studentesche, Nicola Lattanzi per i genitori dell’istituto e Lucia Raffaelli per i docenti.
La delegazione si è poi spostata all’Itis Fermi dove il tema della mattinata era quello della comunicazione. Un dibattito, davanti a studenti in piena era 2.0, limitato ai soli rappresentanti dell’editoria cartacea (Repubblica, Nazione e Tirreno).
La visita del ministro nelle scuole è stata anche l’occasione per confermare la nomina di 33 nuovi insegnanti di sostegno (sui 40 necessari) per gli istituti cittadini e per dare il via alle iniziative di “Scuola aperta”, un modo per aprire alle città e alle comunità gli istituti anche al di là del normale orario delle lezioni, fortemento voluto dalla Prefettura.

 

Le foto della visita del ministro Giannini

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