“Aprite le finestre all’ospedale San Luca”. E’ la richiesta dell’associazione Lucca Bene Comune, che chiede all’Asl di trovare delle soluzioni. “Chiunque sia stato nella necessità  di  usufruire di  cure mediche negli ultimi mesi e si sia recato al nuovo ospedale San Luca vi racconterà dello sbigottimento di fronte ad un ospedale appena costruito dove non è possibile aprire le finestre, dove giorno e notte la luce è artificiale, dove non è possibile usare il cellulare, dove non è possibile acquistare un giornale, dove gli spazi per le attese sono davvero angusti”. Problemi che attendono una soluzione già all’indomani dell’inaugurazione.
 

“Chi  ha immaginato e progettato un ospedale dove tutto è ermeticamente sigillato? Dove – prosegue Lucca Bene Comune – si dice che le chiavi per l’apertura delle finestre siano tenute sotto chiave?  Dove i pazienti sono costretti a sopportare odori sgradevoli, a respirare aria innaturale, ma soprattutto dove è messa a rischio la salute stessa? Batteri, funghi, virus sono presenti nell’aria, per questo ogni regola igienica raccomanda in caso di presenza di persone malate una accurata areazione”. 
“Tanto più – aggiunge Lucca Bene Comune – negli ospedali dove la presenza di pazienti contagioso può mettere a repentaglio la salute di altri pazienti dal  sistema immunitario compromesso. C’è un forte rischio confermato da  statistiche e studi scientifici che  pazienti  in ospedale per essere curati subiscano contagio di altra malattia attraverso l’inalazione di agenti patogeni. Ciò costituisce un pesante costo per il sistema sanitario nazionale, ma soprattutto grave rischio per la vita dei pazienti stessi. Ci domandiamo, e vorremmo essere seriamente rassicurati: in presenza di aria condizionata obbligatoria, come nel nuovo ospedale lucchese, chi garantisce che gli impianti di purificazione siano adeguatamente mantenuti, che i filtri siano regolarmente sostituiti, che la qualità di questi sia certificata?
Chi si prende la responsabilità di tutto questo? Apriamo le finestre”.